Antonio Canova è stato senza dubbio il più grande artista italiano che ha preso parte all'esperienza neoclassica e tra i maggiori artisti di livello europeo, facendo dell'Italia una protagonista nell'ambito della formulazione di nuove teorie artistiche. La bellezza ideale canoviana, incarnata dalla perfezione delle anotomie, hanno riacquistato il loro originario splendore dal 21 novembre scorso, grazie al progetto "Sublime Canova", il cui obiettivo è quello di recuperare l'aspetto unitario dell'opera canoviana sul piano museale, assemblando una collezione sparsa in diversi ambienti del complesso e nei depositi del Museo Correr di Venezia, ponendo l'attenzione sul particolare rapporto che ebbe l'artista di Possagno con la città di Venezia.

Il pubblico può ammirare la collezione, curata da Andrea Bellieni, sotto la direzione scientifica di Gabriella Belli e con l'allestimento di Daniela Ferretti, che si sviluppa all'interno di cinque sale delle Procuratie Nuove del Museo. L'operazione, che ha previsto anche l'installazione di un apparato illuminotecnico e il rinnovamento degli impianti tecnologici, è stata possibile grazie al supporto di "Venice Foundation", "Friends of Venice Italy" e del "Comitato francese per la salvaguardia di Venezia" che hanno consentito la formazione di un'equipe di esperti dell'arte, come restauratori, storici, tecnici, architetti, che hanno operato con la direzione della Fondazione, prendendosi cura di tutte le straordinarie opere dello scultore veneto.

Le opere in mostra

Marmo bianco levigato, purezza, eternità e armonia, è questa la cifra artistica di Antonio Canova che risente dell'influenza dell'altrettanto grande scultore del Seicento,Gian Lorenzo Bernini. Le opere esposte presso il Museo Correr sono state ricollocate su nuove basi di tutti i gruppi scultorei sin dai marmi giovanili; i visitatori possono ammirare sculture che ritraggono soggetti mitologici che rimandano immediatamente alla Grecia classica e che sono caratterizzate dall'assenza di psicologia, gesti misurati e perfetto equilibrio: dal "Dedalo e Icaro" ad "Orfeo ed Euridice", dai gessi dell' "Amorino alato" fino "Venere italica", da "Teseo sul Minotauro" a "Ercole e Lica", senza dimenticare le celeberrime "Amore e Psiche" e "Le tre Grazie", passando per i monumenti funebri, per i quali Canova parte dallo schema classico a tre piani sovrapposti, tipicamente trecentesco, come si può notare nei monumenti di Papa Clemente XIII e Clemente XIV, schema che Canova varia per il monumento a Maria Cristina d'Austria, in cui l'oltretomba viene raffigurata come una piramide.