Poesia, musica e rinfresco: l'idea del"Caffè letterario"è sempre verde. L'associazioneFor-Artdi Brescial'ha rispolverata con successo negli ultimi mesi. I primi due appuntamenti sono stati dedicati all'opera lirica e a San Pietroburgo. Il 30 novembre 2015, invece, il "Caffè a quattro zampe"ha cantato gli amici animali.La sede dell'associazione è stata aperta al mercatino natalizio dell'ATAR (Associazione Tutela Animali Randagi) di Brescia. Molti ospiti a quattro zampe erano stati accompagnati all'evento - prima fra tutte Sissi, la cagnolina di Clara Brembati, presidentessa di For-Art.

Davanti a un buon aperitivo e dietro la conduzione di Andrea Faini, i convenuti sono stati accolti da un duetto di miagolii su musiche rossiniane. Le voci erano quelle del soprano Laura Capretti e dell'attore Filippo Garlanda, accompagnati dal pianoforte di Giovanni Colombo.

Programma della serata

Ilcanee ilgattosono stati lodati daiversi di Pablo Neruda:il primo come perfettamente in sintonia con l'uomo, il secondo perché perennemente in armonia con se stesso e col mondo. Il cane è diventato "Il povero ane" a Firenze, per l'ironia diGianni Rodari; suo è anche "Il giornale dei gatti", con gli annunci che rispecchiano i desideri dei felini.

A Stanlio e Ollio(nonché al primo film doppiato da Alberto Sordi) ha riportato l'omaggio agli asini "che volano nel ciel" (anno 1942): indimenticabile canzonenonsenseche contrassegnaI diavoli volanti.

Un classico in ogni senso è l'episodio dell'Odisseain cui Ulisse incontra il proprio cane, Argo, unico a riconoscerlo subito,dopo vent'anni di lontananza.

La penna romantica diGeorge Byronha invece vergato un epitaffio per un cane (1808), esempio di "natura incontaminata" ove tutte le virtù umane esistono senza vizi.

Per solo pianoforte erano il "Valzer per Isotta" e la "Mazurka per Pluf": due "amici a quattro zampe" che i primi ascoltatori (albanesi) scambiarono per musicisti italiani.

Una romanza tratta dai versi diAlda Merinispingeva l'omaggio ancora oltre, facendo del cane l'anima, la fedele custode del cuore umano.

L'unghereseJozsef Romhanyiparodiò invece situazioni leopardiane nel proprioLamento di un riccio al chiaro di luna:chi potrà mai amare una creatura piena di spine? Un fachiro giunge per dare una risposta a quel male esistenziale...

ConCharles Baudelaire,il gatto riprende la funzione sacrale che aveva per gli Egizi: essere porta verso un misterioso "mondo altro".

E. A. Evtushenko,nel componimento Al mio cane,parla alla bestiola, che attende alla finestra una donna amata ormai perduta. Un confidente che sarebbe perfetto, se potesse anche bere col poeta.

A firma diHiromi Ueharaè il brano pianistico che ha sfidato il virtuosismo di Colombo:The Tom and Jerry Show.Garlanda, invece, è tornato bambino per cantareI quarantaquattro gatticeleberrimi dello "Zecchino d'Oro". La cifra dell'ironia è stata rispettata anche daI cagnolini,surreali ritratti a quattro zampe diStefano Benni,nonché daEr Gatto e er CanediTrilussa.

Non si poteva dimenticare la rimpianta gatta diGino Paoli, quella che "aveva una macchia nera sul muso" e rappresentava la semplice felicità dell'Arte.

La voce di Laura Capretti l'ha fatta rivivere in suoni cristallini.

All'insegna della musica è stato anche il finale: un brano pianistico non a quattro, ma a otto "zampe", composto nel 1860 da Albert Lavignac.