Dal 33º Torino Film Festivalche ha chiuso i battenti il 28 novembre 2015 e direttamente dalle sezioni "Festa Mobile" e "After Hours", ecco le recensioni di alcune pellicole. Diretta dall'irlandese John Crowley e interpretata magnificamente dall'attrice Saoirse Ronan, candidata all'Oscar,Brooklyn è una pellicola ambientata negli anni '50 sulla storia della giovane Ellis Lacey (Saoirse Ronan). La ragazza, desiderosa di realizzarsi professionalmente anche al di fuori della propria patria, intraprende un lunghissimo viaggio in nave che la porterà a lasciare la sua amata Irlanda per gli Stati Uniti d'America.

Lontano dalla madre e dalla sorella a lei tanto care, ma consapevole delle molteplici possibilità di carriera offerte dal paese a stelle e strisce, Ellis finisce per trovare alloggio in un convitto femminile e lavoro in un grande magazzino di Brooklyn.

Nonostante le prime difficoltà, dovute soprattutto alla nostalgia di casa, Ellis conosceTony Fiorello (Emory Cohen), un idraulico italoamericano con il quale instaurerà una seria e dolcissima relazione d'amore arrivando al matrimonio. Il destino però non perde tempo a mettere loro i bastoni tra le ruote, facendo pervenire alla ragazza una notizia tremenda, quella della morte improvvisa della sorella. Ellis così ritorna per un breve periodo in Irlanda, rivedendo con piacere non solo i luoghi meravigliosi della sua infanzia ma anche un nuovo probabile amore, nascosto nelle fattezze del caro amico Jim Farrell (Domhnall Gleeson).

Per Ellis si prospetta quindi una dolorosa scelta, quella di restare nella sua terra o quella di riabbracciare il suo amato Tony, stabilendosi per sempre a Brooklyn.

Recensione Brooklyn

Brooklyn è un film malinconico, nostalgico, poetico, con protagonista una ragazza immigrata il cui unico desiderio è quello di un futuro migliore.

Nella "Grande Mela" lavora e ama, costruendosi una nuova vita, ma la scomparsa prematura della sorella rimette in gioco tutto, costringendola a ripartire per raggiungere il suo paese natale, l'indimenticata Irlanda. Qui entra in crisi anche sentimentale, rimanendo affascinata da un giovane uomo che non è suo marito, ma per fortuna rinsavisce abbastanza in fretta rasserenando il suo cuore.

Ellis si rende conto di quale sia realmente il suo posto ora che tutto è davvero cambiato.Lei sa che la sua terra sarà sempre lì ad aspettarla, ma ora la sua esistenza è in compagnia di Tony e sicuramente la sorella avrebbe voluto che Ellis fosse felice in qualsiasi posto si fosse stabilita, guardando avanti con coraggio.

Voto: 9

Recensione Burnt-Il sapore del successo

Burnt-Il sapore del successo, uscita nelle sale italiane il 26 novembre scorso, in pieno 33° Torino Film Festival, è una commedia in salsa agrodolce di John Wells che sfrutta a dovere il tema cucina. La vicenda è quella di un celebre chef, Adam Jones (Bradley Cooper), che per un periodo della sua vita perde la retta via e manda a monte la sua più grande occasione, quella di poter ottenere l'ambìta stella Michelin, la terza per l'esattezza.

Un giorno però decide di rimescolare le carte in tavola e le cose per lui iniziano a girare nel verso giusto, proprio quello del successo che significa essere il migliore chef del mondo. Un Bradley Cooper come sempre in ottima forma, buona la sceneggiatura, veloci movimenti di macchina nel presentare le varie portate che di volta in volta passano sul ripiano di lavoro, e zoom sui menu e sulle delicate decorazioni culinarie partorite dalla fantasia dello chef.

Voto: 7 1/2

Recensione Bolgen/The Wave

Sulla scia dei disaster movie hollywoodiani, The Wave-L'Onda (in norvegese Bolgen), del regista Roar Uthaug, si difende più che bene, descrivendo la catastrofe naturalistica senza tanti fronzoli ma in modo molto più semplice ed intimista.

Gli effetti speciali sono dosati con maestria (scena dello tsunami scatenato da una spaventosa frana), la sceneggiatura è dignitosa e il reparto tecnico è affiatato. Film emozionante con preziose vite da salvare.

Voto: 7 1/2