Il"Caffè letterario"dell'associazioneFor-Artdi Brescia è arrivato al suo sesto appuntamento. Dopo gli incontri dedicati all'opera lirica, alla Russia,agli amici animali, al Natale e all'America, è arrivato il momento del"Caffè classico".

Il 29 febbraio 2016, soci e simpatizzanti si sono ritrovati per un viaggio in tutto quanto è classico: dai Greci ai Latini alla musica della Prima Scuola di Vienna, comprendenteJoseph Haydn, Wolfgang Amadeus MozarteLudwig van Beethoven. Proprio con un "Lied" di Mozart ha aperto la serata il soprano Laura Capretti.

Sfumature d'immortalità

"Classico" è ciò che supera le contingenze e "tocca le corde dell'immortalità", è stato detto in apertura del "Caffè". Ma nessuno ha voluto prendersi troppo sul serio. L'attore Filippo Garlanda e il pianista Giovanni Colombo si son dunque mantenuti - per restare in tema - sul filo dell'"aurea mediocritas":la virtù che sta nel mezzo, come diceva il poeta Orazio (65 - 8 a.C.).

E nel segno diOrazio sono state inaugurate le letture di Garlanda. Il suo"Carpe diem", oltre aprestarsi alla fantasia dei meteorologi, si può declinare in latino, italiano, napoletano, veneziano, bresciano. Il "classico" non è mai fuori luogo.

Di musica, gli antichi Greci ci hanno lasciato un frammento, l'"Epitaffio di Sicilo"(II sec.

a.C. - I sec. d.C.).Per il resto, è un'Arte che si canonizza e invecchia in fretta.Colombo ha così eseguito un medley di brani della "classica" Prima scuola di Vienna.

Dopodiché, è arrivato un confronto fra l'"Odissea" omerica e l'"Ulysses" di James Joyce.Nella prima, compare il fin troppo classico tema delle "corna", con la dea Afrodite colta dal marito in amplesso col dio Ares (VIII, vv.

266 ss.).Nel secondo, Molly, l'infedele moglie di Leopold Bloom, si lascia trasportare dai pensieri, prima di dormire. E rievoca, in tutta la sua forza, il giorno in cui disse sì al giovane fidanzato.

Un'apparente stravaganza diBeethovenfu, invece, quella di rifiutare commissioni prestigiose per dedicarsi all'armonizzazione dicanzoni popolariirlandesi, scozzesi, gallesi.

Fu invece un arricchimento di repertori che fece nascere il suo"terzo stile": un'anticipazione del jazz, attraverso il folklore e la musica rinascimentale. Uno di questi esperimenti è stato eseguito dalla Capretti, in sala.

A Colombo è spettato poi eseguire una sonata in stile beethoveniano, a partire da un tema non beethoveniano. Ciò ha ricordato che i "grandi" sapevano giocare con i canoni "classici", violandoli continuamente.

I famosi monologhi della"Medea" di Euripide(vv. 1040 ss.) e dell'"Amleto" di William Shakespeare(atto III, scena I)hanno rappresentato, in due modi ugualmente "classici", il conflitto tragico: la scissione interiore che è anche dibattito morale, per la società che vi si rispecchia.

DiOrfeo, il mito musicale per eccellenza, è stata declamata la storia nella versione diOvidio("Metamorfosi",libri X e XI). Più disincantata - ma, forse, più profonda - è quella diGesualdo Bufalino(1920 - 1996). Ne "Il ritorno di Euridice", l'amore del poeta si rivela non essere altro che narcisismo, infatuazione per il proprio stesso dramma.