Si è chiusa con un successo strepitoso la 55 edizione della Fiera del Mobile 2016. I visitatori sono stati 372.151, ovvero 61.311 in più dello scorso anno, con cifre da record per le giornate di sabato e domenica, quando il salone di Rho ha aperto i battenti. Ma ancor più frequentati sono stati i Fuorisalone, distribuiti su tre distretti della città e dove il designer internazionale ha fatto da padrone insieme alla mostra allestita negli spazi e nei cortili porticati della Statale di Milano .

Il fuorisalone più bello a Palazzo Serbelloni

Tra i Fuorisalone meravigliosi va ricordato l'allestimento di Lasvit a Palazzo Serbelloni.

Il titolo dell'allestimento è già di per se intrigante, 'Via Lucis' , ma quello che gli occhi hanno potuto vedere è davvero al di fuori di ogni possibile previsione e magnificenza. L'allestimento era collocato al piano nobile di Palazzo Serbelloni,quel piano che ospitò Napoleone nel periodo del suo soggiorno, e per il quale furono realizzati lampadari con cristallo di Boemia.

Quei lampadari sono stati restaurati dalla ditta Lasvit e sono stati riposti in tutto il loro splendore nelle loro originarie location, ma quello che il visitatore poteva osservare erano le fogge più moderne e originali realizzate dalla ditta ceca attraverso una rivisitazione dell'antico e una rielaborazione di stili passati.

La ditta Lasvit è nata nella Repubblica Ceca nel 2007 da Leon Jakimic,il quale ha saputo coniugare l'antica tecnica del vetro soffiato con la manifattura dei cristalli di Boemia. Inoltre il fondatore della casa si è valso di designer cechi e di caratura internazionale come Boris Klimek, Daniel Libenskid, i Fratelli Campana e Arik Levy per cui quello che si è potuto ammirare ha raggiunto livelli di bellezza impressionanti.

Oltre ai lampadari restaurati c'era ad esempio un lampadario che presentava in vetro soffiato anche un teschio in un groviglio di femori, e qualche femore era caduto a terra su una pavimentazione nera.

Nel salone d'ingresso i lampadari di cristallo erano inframmezzati da immagini di dame del Settecento con i soliti parrucconi e da effigi di putti amorosi, colorati, e poi una lunga serie di composizioni stravaganti ottenute con l'assemblaggio di pezzi di vetro soffiato a formare tronchi di cono di piramide, parallelepipedi luminescenti e sfolgoranti per cornici lussuose e soffitti da capogiro.

Nella sala finale facevano mostra suppellettili per la tavola, come contenitori per la bottiglia di spumante, bicchieri dalla fogge più disparate e bottiglie dalle forme più originali. La Via Lucis così si completava con quei piccoli oggetti che fanno l'art de table. I disegnatori come Moritz Waldemayer, Andre Fu e Maurizio Galante, insieme a quelli già citati mostravano a Palazzo Serbelloni i lampadari più artistici e magnifici che si possano desiderare, e la luce così ha vissuto il suo trionfo più assoluto in una cornice di altissimo smalto.