Mille euro per le coppie, cinquecento euro per i single che decidono di investire in libri, musei, abbonamenti teatrali o qualsivoglia attività culturale. Questa l’iniziativa di Brunello Cucinelli. L’imprenditore, che ad oggi possiede il 65 per cento della sua società con la quale ha raggiunto lo status di miliardario, decide così di premiare i suoi dipendenti. Non solo moda e tendenze: per usufruire dell’offerta basterà ai dipendenti portare in azienda gli scontrini di spese in attività culturali e avverrà il rimborso.

L’azione è perfettamente in linea con la personalità dello stilista che in una intervista dichiara: “La cultura per me è una necessità.

Io stesso sono stato ispirato da certe opere letterarie e architettoniche e considero fondamentale conoscerle, perché sono eterne, dunque sacre. Iomi sento il custode pro-tempore di Solomeo.Ma consideroopere immortali, da conoscere, il Colosseo, l'Arco Etrusco di Perugia, la Divina Commedia di Dante Alighieri.Il bonus dovrebbe contribuire a incentivare la riscoperta dell'immenso patrimonio culturale e artistico italiano, affinchéfiorisca la cultura”

Oltre la moda: novello umanista

Brunello Cucinelli, conosciutissimo nel campo della Moda, ha speso molte energie per dedicarsi all’incentivazione delle attività culturali. Basta visitare il suo sito internet per capire la personalità dello stilista così attento allo sviluppo della cultura italiana.

La filosofia il suo principale interesse: nel 2010 riceve una Laurea Honoris Causa in filosofia ed etica dei rapporti umani conferitagli dall’Università degli studi di Perugia – città teatro, in questi giorni, del Festival Internazionale del Giornalismo.

Una grande novità per l’industria e il lavoro italiano, a cui Brunello, originario di Castel Rigione, apporta tutta la sua cultura: “Sono felice che i miei dipendenti abbiano una età intorno ai 28 anni” e riguardo al tempo di lavoro: “se ti faccio lavorare oltre l’orario di lavoro ti rubo l’anima, inoltre la creatività è solo dove c’è la bellezza”.

Umanesimo attivo

Affascinante è notare come le sue idee non restino confinate al campo lavorativo, ma i suoi stessi interessi lo spingano ad intervenire attivamente e materialmente intorno ad attività culturali. Si pensi che stabilì come sede per la sua azienda milionaria, la villa di Solomeo, acquistata convincendo il vecchio proprietario ad interventi di restauro, che avvennero rispettando il valore della struttura e che ha definito “il risveglio di un genio addormentato”.

Realizza poi una idea anticonformista, quella della creazione di uno spazio destinato ad ogni sorta di attività culturale, il Foro delle Arti, dove risiede la scuola che ospita i giovani desiderosi di apprendere le conoscenze per un più grande artigianato, un teatro e un “giardino dei filosofi”.