Terminata a Palazzo Madama la mostra Fashion sullo stile, comincia "Gioielli Vertiginosi"con 120 preziosi in esposizione. Si profila un'estate al femminile con protagonista Marilyn Monroe, la musa dei diamanti di Cartier, con il suo lascito in vestiti e gioielli che verranno esposti da giugno in poi. L'evento che comincia il 6 maggio, invece, è finanziato da Azimut, leader nella gestione mobiliare. Curata da Paola Stroppiana, la mostra propone l'arte diAda Minola come designer di gioielli.La donna all'avanguardiafu chiamata dal criticoMichel Tapiéa dirigere l'International Center of Aesthetic Research, negli anni '60.

Suo nipote Stefano la descrive in giardino sempre elegantissima e ingioiellata, molto charmant, nemica della banalità e amica degli artisti: l'architetto-pilota Carlo Mollino,nato proprio il 6 maggio del 1905,(lo ricordano le piastrelle stellate con le star) che le progettò la casa, gli scultori Fontana, Pomodoro, Mastroianni e, "last but not least"Pollock,il pittore del dripping. Scultrice lei stessa, fondeva a "cera persa", modellava e poi incastonava la pietra.

Si tratta di una mostra di arte orafa (la Minola era figlia e nipote di orafi lombardi) e non è per lei la prima: i suoi capolavori in miniatura, arditi e fiammeggianti, campeggiavano già alla Triennale del 1957 e in molte collettive.

Li notarono collezionisti come la gallerista americana Martha Jackson e il poeta francese Emmanuel Looten. Fu lui a definire le sue creazioni “gioielli vertiginosi”.

Dalle corti rinascimentali all'Oriente

Anche se il fine ultimo della mostra, la prima curata dal direttore Guido Curto, è far scoprire i gioielli a un pubblico maschile, la storia del Palazzo che la ospita, come ha sintetizzato lui stesso, è in rosa: a partire dalle 2 Madame reali, Giovanna di Savoia e Cristina di Francianel barocco, con il sottofondo della guerra civile tra "cognatisti" e "principisti".Ma prima ancora delle opere novecentesche di Ada Minolavengono i gioielli longobardi del Tesoro di Desana e gli ornamentiborgognoni, da sempre custoditi a Palazzo Madama.

E come dimenticare le "gioie" gonzaghesche di Isabella d'Este?La primadonna del Rinascimento se la giocava in fascino con Vittoria Colonna d'Avalos, moglie del valoroso marchese di Pescara e con Giulia Gonzaga, così bella e raffinata, che il sultano turco voleva rapirla e portarla nell'harem. "Belle des belles" è considerata, invece, la spezzina Virginia, contessa di Castiglione, partita da Torino per sedurre alla corte di Parigi l'imperatore Napoleone III.

Ci riuscì, facendo morire d'invidia le altre cortigiane con la sua parure di diamanti, il diadema d'oro e le pietre preziose tra i capelli. Perché un gioiello non è solo da custodire, ma anche da sfoggiare

Spiega Curto:"È una mostra perfetta perché costa poco, ha una curatrice giovane ma esperta d'arte che ha collaborato molto bene con la nostra conservatrice, e perché parla di un'artista scomparsa da poco e non troppo conosciuta”.Dal suo collega all'Accademia Albertina, Luca Beatrice, presidente del Circolo dei lettori, è invececurata la prossima mostrasui gioielli indiani al Mao.

Da 2 giorni qui sono esposte stampe e dipinti giapponesi tra '700 e '800, custoditi per quasi tre anni al riparo dalla luce, in un microclima ottimale.

C'è anche un sentiero in un bosco di bambù, dedicato al capolavoro della letteratura del Sol Levante: "Genji Monogatari" sulla vita di Genji, il figlio che l'imperatore ebbe da una geisha,come nel film di Robert Marshall. Il testo giapponese fu scritto da una dama di corte nell'XI secolo ed è, forse, il primo romanzo psicologico in assoluto.