In questi giorni festeggia ottant’anni uno dei più grandi nomi legati alla musica leggera italiana, collaboratore prezioso dei più famosi cantanti del panorama artistico nazionale ed autore di testi di numerosi successi che hanno dominato negli anni le classifiche del nostro Paese.

Gli inizi ed il sodalizio con Battisti

Giulio Rapetti, sicuramente più conosciuto da tutti come Mogol, nasce a Milano il 17 agosto del 1936. Noto soprattutto per il fortunato sodalizio artistico con Lucio Battisti, con il quale ha condiviso la ribalta soprattutto tra la seconda metà degli anni sessanta e tutto il periodo dei settanta, l’autore lombardo può inoltre vantare nel novero delle sue collaborazioni nomi del calibro di Patty Pravo, Caterina Caselli, Little Tony, Bobby Solo, Adriano Celentano, Riccardo Cocciante, Mango, solo per citarne alcuni.

Famoso anche per il suo impegno nel sociale, Mogol è uno dei principali promotori nonché co-fondatore della nazionale italiana cantanti (insieme a Gianni Morandi, Paolo Mengoli e Claudio Baglioni), che dal 1975 agisce attivamente nel campo della solidarietà organizzando partite di calcio allo scopo di raccogliere fondi per associazioni ed enti che si occupano di beneficenza.

La questione legale con la moglie di Battisti

Recentemente però, il paroliere milanese è tornato prepotentemente alle cronache a seguito della polemica legata ai diritti relativi ai testi delle canzoni scritte per Lucio Battisti, affidati nei primi anni ottanta all’attuale vedova del cantante, Grazia Letizia Veronese. Rapetti ha infatti intentato una causa nel 2012 nei confronti della società di cui la donna è amministratrice, la “Acqua Azzurra Srl”, in quanto ritenuta responsabile della progressiva riduzione della diffusione del repertorio prodotto durante il sodalizio col marito, atteggiamento che ha determinato la conseguente scomparsa di festival e manifestazioni dedicate al grande Lucio, nonché mancati guadagni per eventuali utilizzi dei brani per spot pubblicitari o per colonne sonore.

Mogol, titolare del 9% della società che ha portato a giudizio, si è visto riconoscere nei giorni scorsi dal tribunale civile di Milano la somma di oltre 2.641.495 euro, come risarcimento per l’ostracismo della Veronese e dei danni accessori subiti nel corso dell’ultimo decennio. Bel modo dunque per l’autore di celebrare il traguardo degli ottant’anni, che sicuramente non avrebbe potuto sperare di festeggiare in maniera migliore e soprattutto con oltre due milioni di candeline sulla torta.