Emanuela Orlandi, figlia di un commesso della Prefettura all'interno della casa pontificia, scompare nel nulla il 22 giugno del 1983 all'età di 15 anni, mentre si trovava in centro a Roma dopo averseguito una lezione di musica. Da quel giorno inizia uno dei casi di cronaca nera più terribili e controversi della storia del nostro Paese, fatta di depistaggi internazionali e del coinvolgimento dei poteri forti della Roma anni '80. Si intendono tra questi lo IOR, lo Stato italiano, il Vaticano, il Banco Ambrosiano, i servizi segreti e infine la Banda della Magliana.

Una serie di piste seguite che hanno coinvolto anche tutti questi poteri arrivando a un nulla fatto e che, stando ad alcune rivelazioni recenti, potrebbero anche essere completamente estranee ai fatti.

Il film "La verità sta in cielo"

Con il film dal titolo "La verità sta in cielo" sulla storia di Emanuela Orlandi, che uscirà nelle sale il 6 ottobre, oltre a riaccendere l'attenzione su un caso in archiviazione Roberto Faenzagià sa che la produzione è destinata a fare scalpore e ad alzare un gran polverone di polemiche. In una scena del film si vede lo scambio della ragazza a opera di Renatino De Pedis e la Banda della Magliana, che passano Emanuela Orlandi nelle mani di un sacerdote. Faenza non manca di ricordare all'opinione pubblica che Renatino De Pedis è stato seppellito nella Basilica di Santa Apollinare fino al 2012.

Roberto Faenza dichiara all'Ansa: 'Legami forti tra malavita locale e cardinali'

In una clip che Roberto Faenza ha registrato per l'Ansa a proposito del film, ha fatto dichiarazioni forti che non hanno risparmiato le alte sfere del Vaticano e pongono l'attenzione su diverse persone che sembravano avere notizie sulla scomparsa della ragazza.

Dice che ci sono forti legami tra le organizzazioni malavitose e i cardinali all'interno del Vaticano, facendo un esempio specifico: monsignor Marcinkus. Faenza dice che si tratta di "legami tremendi, incoffessabili che nel film sollevano verità talmente terribili che sono sicuro scateneranno una infinità di polemiche". Il film su Emanuela Orlandi, secondo Faenza, riprende quelle piste che si sono battute nelle indagini sul caso restringendo il campo di implicazione alla sfera vaticana: per questo il regista attende forti reazioni dopo la proiezione.