Appena uscito, il nuovo libro di Alessandro D’AveniaL’arte di essere fragili” scalza dalla vetta delle classifiche di vendita J.K. Rowling. Si potrebbe dire che Giacomo Leopardi batte Harry Potter. Infatti il poeta di Recanati è il protagonista dell’ultimo libro dell’autore di “Bianca come il latte, rossa come il sangue”. D’Avenia intreccia uno scambio epistolare con l'autore che gli ha svelato il segreto della felicità. Un componimento di Leopardi pubblicato postumo, “La ginestra”, e considerato come il suo testamento spirituale, dimostra come quella poesia, al di là della descrizione di scrittore pessimista a cui siamo abituati, contenga il messaggio che la propria fragilità possa essere un punto di forza così come la ginestra che nonostante il deserto che ha attorno continua a fiorire.

Superato il ritratto di un uomo sfortunato e pessimista, D’Avenia ci presenta un Leopardi predatore di felicità, di assoluto, di energia vitale, di infinito, di poesia, nonostante tutto e tutti.

Leopardi predatore di felicità

D’Avenia è scrittore e sceneggiatore, ma è anche insegnante di italiano, latino e greco al liceo. E anche grazie a questa esperienza con i ragazzi, raccontando loro lo scrittore pessimista e vedendo le reazioni dei giovani, l’espressione degli occhi dei ragazzi, che nasce l’idea di un Leopardi presentato in maniera diversa da come siamo abituati. Ogni stagione della vita è interpretata attraverso una coppia di poesie, e così ci imbattiamo nelle inquietudini dell'adolescenza, le prove della maturità, fino a raggiungere la conquista dell’accettarsi, consapevoli delle nostre debolezze e fragilità.

Leopardi ha trovato nella poesia la sua ragione di vita, e noi? Qual è la passione in grado di farci sentire vivi in ogni fase della nostra esistenza? Quale bellezza vogliamo manifestare nel mondo, per poter dire alla fine: nulla è andato sprecato? Il Libro di D’Avenia può aiutare a capire meglio noi stessi e il mondo che abbiamo attorno, ed è dedicato a tutti gli uomini e le donne che difendono le cose fragili, perché sanno che sono 
le più preziose.