Arte. Ancora quasi tre mesi per godere dell'incanto di una esposizione di gioielli che testimoniano la storia e l'evoluzione del gioiello italiano nel XX secolo.

La mostra, inaugurata il 24 novembre presso la casa museo del Poldi Pezzoli, presenta 150 opere di manifattura italiana e muove i suoi passi dalla fine dell'ottocento per percorre tutto l'arco del novecento con il gusto tipico di ogni decennio. Per chi ama questo genere di manufatti e soprattutto apprezza la storia del gusto e della manifattura italiana nel corso del tempo in questa esposizione può trovare una rassegna di oggetti nelle più diverse fogge e con realizzazioni tecniche sempre più innovative e di tendenza.

Si passa dalle tiare ai diademi, ovviamente anelli e bracciali, spille e orecchini e tante collane nelle più disparate forme. Ovviamente il denominatore comune in tanto sfavillio di bellezza è l'eleganza e l'originalità

La raccolta è stata curata da Melissa Gabardi, storica del gioiello e dal Museo Poldi Pezzoli.

Peculiarità dell'esposizione al Poldi

Arte. Sono esposti gioielli Liberty, Art Deco, per giungere ai primi decenni del 900 sino agli anni 90. I nomi dei grandi gioiellieri sono i seguenti: dalle opere di Mario e Gianmaria Buccellati, alle originalità di Alfredo Ravasco, da Filippo Chiappe ai torinesi Musy e poi ancora Petochi e Cusi, sino alle riproduzioni di monili antichi di Codognato e ai gioielli in corallo degli Ascione.

Si potrà ammirare l'amorino disteso su una rete d'oro tempestata di diamanti, o la cesta di frutta composta da smeraldi, ametiste, rubini, topazi, con grappoli d'uva resi con perle perfettamente sferiche, dalla linea squadrata e geometrica, oppure la spilla con il cavalluccio marino adagiato su un ramo di corallo traslucido e su cui sono state collocate perle luminose, o la medusa, resa anch'essa con cristallo di rocca ed i cui tentacoli d'oro tempestati di diamanti s'intrecciano ad un ramo di corallo rosso.

Ma il visitatore può anche ammirare tutte le sperimentazioni, come quelle collane tubolari realizzate dalla scuola di Padova, o il bracciale in platino e zaffiri del grande gioielliere Ravasco ( Milano 1925).

Insieme agli sfavillii di gioielli da sogno sono rappresentati anche i mitici anni sessanta con le dive del cinema che danno lustro a gioielli milionari.

E per finire anche gioielli firmati dai fratelli Pomodoro.

Insomma una rassegna da non perdere e descritta con precisione e rigore per ammirare opere appartenenti a collezioni private che altrimenti il largo pubblico non potrebbe conoscere.