La straordinaria mostra "Prima dell'alfabeto. Viaggio in Mesopotamia alle origini della scrittura" è stata presentata al pubblico ieri, a Palazzo Loredan sede dell’Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti. Promossa dalla Fondazione Giancarlo Ligabue, presieduta da Inti Ligabue, e curata dal professore Frederick Mario Fales dell’Università degli Studi di Udine - tra i più noti assirologi e studiosi del Vicino Oriente Antico – rimarrà aperta al pubblico sino al 25 aprile 2017. Una occasione unica nel suo genere per poter ammirare le circa 200 le opere della Collezione Ligabue esposte per la prima volta in una mostra di così importante spessore, tra reperti e apparati multimediali, e messa insieme da Giancarlo Ligabue - imprenditore ma anche archeologo, paleontologo e grande esploratore scomparso nel 2015 - e che è stata definita ”una collezione di altri tempi”.

Tra i numerosi pezzi ci sono meravigliose e rarissime tavolette con iscrizioni cuneiformi, che raccontano di commerci di legnami e di animali, di coltivazioni di datteri e di orzo per la birra, di traffici tra Assur e l'Anatolia, di acuisti di terreni e di case con annessi contratti. Straordinari anche i sigilli risalenti a oltre 5000 anni ed in particolar modo quelli cilindrici, generalmente realizzati in pietre semi-preziose (lapislazzuli, ematite, cornalina, calcedonio, agata, serpentino, diaspro rosso), stupefacenti le sculture, ma anche le placchette, le armi, i bassorilievi, i vasi e gli intarsi.

Oltre a questi incredibili reperti, sono esposte anche le opere in prestito provenienti dall’Archeologico di venezia e dal Museo di Antichità di Torino.

Dal museo veneziano provengono i frammenti di bassorilievi rinvenuti dallo scopritore della mitica Ninive, Austen Henry Layard mentre da Torino arriva un frammento di bassorilievo assiro raffigurante il re Sargon II, scoperto nel 1842 da Paul Emile Botta. Una raccolta straordinaria per qualità ed importanza storica, ma soprattutto testimonianza di un collezionismo rispettoso delle istituzioni.