La decisione di Donald Trump di proibire l'accesso agli Stati Uniti ai cittadini provenienti da sette paesi islamici, ci riporta indietro con le lancette e con il calendario. Il sogno americano e l'immigrazione affondano le loro radici negli Stati Uniti di fine ottocento, quando ci fu il flusso migratorio europeo di massa verso le nuove terre.

Nel periodo iniziale, nessuno regolamentava il traffico migratorio, anche perché era ancora un fenomeno particolarmente limitato. Con il passare degli anni si decise di limitare l'ingresso negli Stati Uniti a determinate categorie di persone.

Un provvedimento che non si discosta tanto dalla decisione di Trump: all'epoca erano gli infermi e ad altre categorie, adesso si limita l'ingresso a cittadini di alcuni Stati.

Il Muslim Ban e quell'alone di razzismo

Molti hanno accusato di razzismo Donald Trump, ma la controparte ha ovviamente alzato i toni, spiegando che le azioni del presidente non sono affatto mosse da una natura razzista, ma sono decisioni che salvaguardano la sicurezza del Paese. Spesso si sottovaluta la storia, spesso la si cancella o la si dimentica in maniera voluta o meno. Ma quel sentimento di odio nei confronti di una persona diversa, che portò al razzismo dilagante negli Stati Uniti, iniziò a serpeggiare tra la popolazione proprio in questo modo.

Spesso la storia insegna concetti ed errori, ma bisogna essere anche disposti ad accogliere in maniera positiva gli insegnamenti. A quanto pare la storia si ripete, sperando che quell'odio ingiustificato sia rimasto incastrato nelle maglie temporali di un passato ormai lontano.