Il più importante premio del cinema italiano, giunto quest'anno alla 61esima edizione, è stato un vero e proprio trionfo per 'La pazza gioia' di Paolo Virzì, vincitore di ben cinque David di Donatello: miglior film, miglior regista, miglior attrice protagonista, miglior sceneggiatura e migliore scenografia. Molti altri riconoscimenti importanti sono anche andati a 'Indivisibili' di Edoardo De Angelis e a 'Veloce come il vento' di Matteo Rovere, che si sono aggiudicati sei statuette ciascuno.

Trionfo delle coppie e delle tematiche femminili

A trionfare, però, si può dire che siano state soprattutto le coppie e le tematiche femminili, con la competizione più forte tra 'La pazza gioia' e 'Indivisibili', entrambi film con 17 nomination alle spalle.

Da una parte la storia di due pazienti in fuga da una clinica psichiatrica, Beatrice e Donatella, con le loro paure e i loro desideri di libertà e di gioia, dall'altra quella di due gemelle siamesi, Daisy e Viola, nella Castellammare di oggi, con i loro desideri di crescita e di divisione. I premi, però, sono stati tanti anche per 'Indivisibili', a cui sono andati il premio migliore sceneggiatura originale, migliore produttore, migliore attrice non protagonista (Antonia Truppo), migliore musicista (Enzo Avitabile), migliore canzone originale, migliore costumista.

Valeria Bruni Tedeschi, migliore attrice protagonista

Ad aggiudicarsi la statuetta come migliore attrice protagonista, Valeria Bruni Tedeschi, per il suo ruolo di Beatrice ne 'La pazza gioia', protagonista assoluta anche della serata per il tragicomico discorso di ringraziamento, in cui ha ricordato, oltre all'altra protagonista del film, Micaela Ramazzotti, e al regista Paolo Virzì, anche Franco Basaglia, De André, Ungaretti, Chopin, Brassens, Pavese, Natalia Ginzburg, Leopardi, la sua famiglia, la sua psicanalista; ringraziando tutti, conosciuti e sconosciuti, quelli che la amano e quelli che l'hanno abbandonata, quelli che lei ha amato e che l'hanno amata, giacché tutti hanno contribuito a renderla la persona che è.

Stefano Accorsi, migliore attore protagonista

Tra la rosa dei cinque eccellenti candidati (Valerio Mastandrea, Michele Riondino, Toni Servillo, Sergio Rubini), il premio come migliore attore protagonista è andato a Stefano Accorsi per il suo ruolo impeccabile in 'Veloce come il vento', film del regista più giovane in gara, Matteo Rovere, classe 1982.

Nel film Accorsi ha dovuto attingere al suo retroterra emiliano, creando un personaggio di forte spessore, giudicato da lui stesso importante anche dal punto di vista personale, prima che professionale.

Altri premi

Migliore regista esordiente: Marco Danieli per La ragazza del mondo

Migliore sceneggiatura adattata: Cabiddu, Chiti, De Mola per La stoffa dei sogni

Migliore attore non protagonista: Valerio Mastandrea per Fiore

Migliore autore della fotografia: Michele D'Attanasio per Veloce come il vento

Migliore canzone originale: Abbi pietà di noi musica, di Enzo Avitabile per Indivisibili

Migliore acconciatore: Daniela Tartari per La pazza gioia

Migliore montatore: Gianni Vezzosi per Veloce come il vento

Miglior suono: Bonanni, De Santis, Perri, Mazzucco per Veloce come il vento

Migliori effetti digitali: Artea Film & Rain Rebel Alliance International Network per Veloce come il vento

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