Il film “La verità, vi spiego, sull’amore” ha un’origine interessante. Nel 2013 Enrica Tesio decide di aprire un blog in cui racconta, tra le altre cose, la sua vita sentimentale. È stata lasciata dal marito, ha due figli, due gatti e un lavoro come copywriter. Nel giro di poco tempo il blog ha un boom di visualizzazioni e commenti e, appena due anni dopo, viene contattata da Mondadori. Il blog diventa così un romanzo, scritto sempre da Enrica Tesio, e intitolato “La verità, vi spiego, sull’amore”. Oggi il romanzo è diventato un film, diretto da Max Croci, interpretato da Ambra Angiolini, Carolina Crescentini, Massimo Poggio, Edoardo Pesce e con la partecipazione straordinaria di Giuliana De Sio.

Il film racconta la storia di Dora (Ambra Angiolini), una donna che dopo aver passato sette felici anni con Davide, il fidanzato, viene lasciata. E si ritrova a gestire da sola due figli. Dora non ha ancora superato la rottura e non ha ancora detto la verità al figlio Pietro, che non sa nulla della separazione. Intorno a lei una serie di divertenti figure: il tato Simone (Edoardo Pesce), l’amica Sara (Carolina Crescentini), il ragazzo della porta accanto (Gabriele Anagni), la madre e la suocera (Giuliana De Sio).

Lo sceneggiatore del film Federico Sperindei, qui alla sua prima prova come sceneggiatore, ha dichiarato che una delle sfide più difficili del film era l’unione tra commedia e dramma.

Si può dire che la sfida è stata vinta: il film è un mix molto bilanciato di dramma e comedy. Il film si presenta come una divertente commedia, ricca di gag, battute e personaggi ben riusciti, ma spesso ci sono degli intermezzi e delle scene più drammatiche. Il film ha come obiettivo quello di raccontare “la verità sull’amore” ma, alla fine, non si arriva ad una vera e propria verità.

Il film si concentra soprattutto sulla figura di Dora, una donna che non ha superato la separazione con il fidanzato e che cerca di non pensarci gestendo le proprie giornate in maniera molto meccanica, come un robot, e compiendo le stesse azioni tutte le mattine.

Dal punto di vista registico, il film è ben diretto da Max Croci.

Il film è molto vivace, con un montaggio serrato e un utilizzo continuo della macchina a mano che rende il film poco statico e più movimentato. Interessante l’utilizzo del piano sequenza in una delle scene chiave del film, una discussione molto accesa tra Dora e l’ex fidanzato, che permette al regista di seguire i personaggi e rimanere fisso su di loro.

Un’altra caratteristica interessante è l’ambientazione del film. Il film è ambientato a Torino ma ciò non viene sottolineato molto. È un film che potrebbe essere ambientato benissimo in altre metropoli del mondo e, nonostante il cambio di ambientazione, la storia non avrebbe bisogno di molte modifiche. È un film che racconta una storia quasi universale, con tematiche in cui chiunque può rispecchiarsi, all’interno di un’ambientazione quasi universale. È per questo che un colosso come Netflix è interessato ai diritti del film per distribuirlo in tutti i paesi del mondo in cui il servizio è presente? Consigliato. Al cinema dal 30 marzo 2017.