Per il secondo anno consecutivo il Duomo di Massa si conferma scenario di riferimento per esposizioni fotografiche di assoluta preminenza, proponendosi ormai quale crocevia sempre più significativo nella scena artistica internazionale.

La Diocesi di Massa Carrara - Pontremoli ha accolto con entusiasmo, mettendo a disposizione i prestigiosi spazi della cattedrale ed offrendo la propria preziosa collaborazione che ha chiesto ad un gruppo di fotografi selezionati insieme ad Area35 Art Gallery, di cimentarsi con la tematica dell’inclusione: ne è nato un ciclo, “Geografie dello sguardo.

Per una nuova iconografia dell’inclusione”.

La kermesse, sotto il patrocinio del Consiglio Regionale della Regione Toscana, verrà inaugurata dall’esposizione “Humanitas” di Paolo Topy Rossetto, vernissage l’8 aprile prossimo, vede la partecipazione di Alice Procopio in qualità di curatrice e prevede il succedersi di più eventi fino al termine dell’anno in corso.

L'inclusione attraverso la fotografia

''Inclusione è principio avente una profonda rilevanza nella società di oggi, sottoposta a fenomeni migratori impetuosi, caratterizzata da spaccature culturali che sembrano ampliarsi, da una forbice sempre più ampia tra coloro che socialmente ed economicamente risultano integrati e coloro che risultano esclusi, e nella quale la diversità, in qualsiasi forma vada sostanziandosi, tende ad essere percepita come debolezza o minus res rispetto ai paradigmi di riferimento a cui invece, secondo il comune sentire, essa dovrebbe assimilarsi - ha illustrato Riccardo Fini, coordinatore del progetto -.

Inclusione è un concetto che anela a caratterizzarsi quale principio universale: tutti hanno il diritto ad essere inclusi, ovverosia ad essere accolti con le proprie diversità nel contesto nel quale sono chiamati a vivere, senza che ciò implichi necessariamente l’assimilazione ad un mainstream culturale che, in quanto propugnato dai più, risulterebbe di rango superiore, ma che, invece, in quanto espressione di uno specifico contesto storico, assume una rilevanza ontologica inferiore rispetto al principio guida”.

Una location d'eccellenza

La Cappella delle Stimmate, battistero della nostra Cattedrale di Massa, ha accolto migliaia di pellegrini durante l’anno che papa Francesco ha voluto dedicato alla Misericordia, all'amore del Padre. A partire da questo stesso luogo si propone ora un itinerario culturale, visivo, artistico fatto di diverse mostre fotografiche unite tra loro da un tema: l’inclusione.

Questa parola ci riporta proprio alla conclusione del Giubileo, in cui papa Francesco ha definito l'inclusione come un “aspetto importante della misericordia". "Dio infatti - continua il papa - nel suo disegno d’amore, non vuole escludere nessuno, ma vuole includere tutti. E noi cristiani siamo invitati a usare lo stesso criterio: la misericordia è quel modo di agire, quello stile, con cui cerchiamo di includere nella nostra vita gli altri, evitando di chiuderci in noi stessi e nelle nostre sicurezze egoistiche. Questo aspetto della misericordia, l’inclusione, si manifesta nello spalancare le braccia per accogliere senza escludere; senza classificare gli altri in base alla condizione sociale, alla lingua, alla razza, alla cultura, alla religione: davanti a noi c’è soltanto una persona da amare come la ama Dio.” Il tema “inclusione” e le parole del Papa ci aiutano a collegare l’anno in corso con l’originalità di quello che è passato, le immagini proposte nelle mostre con i luoghi in cui vengono collocate: il battistero come luogo di accoglienza di quanti cercano la Vita; il sepolcreto come meditazione nel silenzio dell’attesa della Risurrezione; il chiostro come cammino nell’invisibile mondo dello Spirito; il refettorio come luogo della fraternità e della condivisione.

Questo intenso itinerario artistico potrà così far sperimentare l’inclusione come rifiuto della “cultura dello scarto”, apertura al dialogo, superamento dei pregiudizi, ricerca di ciò che è oltre il visibile, rispetto del mistero dell’Altro.

Uno sforzo importante ed una responsabilità rilevante quella di Giacomo Marco Valerio, deus ex machina di Area 35 Art Gallery “E' un onore per la galleria Area35 di Milano essere stata chiamata ad indicare gli artisti della kermesse in oggetto. Un tema di profondo spessore sociale, oggi, e di grande interesse che impone rigorose scelte di qualità delle opere e di capacità degli artisti. La selezione, di ampio respiro internazionale, è contraddistinta da una ricerca rigorosa delle poetiche che si scandiscono in serie limitate e raffinate, un susseguirsi di temi presentati con qualità e maturità che ben contraddistinguono la risoluzione del tema scelto.

Francia, Italia e Giappone, ogni artista porterà alla luce la sua risposta al tema sociale dell'inclusione attraverso la fotografia, un medium che oggi è entrato nel linguaggio della moltitudine, ma che, con la sua lunga vita e storia, presenta molteplici sfaccettature e forme, dalla pellicola al digitale, dalla tradizionale camera oscura alla varietà interpretativa della camera chiara, l'odierna "light room". La varietà delle risposte e le diverse affinità elettive degli artisti sono un’efficace mimesi del tema affrontato; tutte quante concorrono a formare un cammino espositivo ricco ed eterogeneo, un'esperienza formativa di spessore e un'occasione per comprendere il ruolo della fotografia come strumento per l'arte".