Questa storia parla di tre bambine, tra i cinque e i sette anni, che un giorno, giocando in riva al torrente Perino in Val Trebbia, provincia di Piacenza, si sono imbattute in una scoperta inaspettata.

Ma partiamo dall’inizio. Le tre vivaci protagoniste stanno trascorrendo una giornata con mamma e papà all’aria aperta. Il fiume scorre, è l’ aria in questa fine d’ agosto è tiepida, così le bambine fanno presto a decidere come trascorrere il tempo: c’è un torrente, e sassi sulla riva. E non è forse questo il gioco più bello e antico del mondo? Si prende un sasso, si lancia e vince chi arriva più lontano.

E il gioco dunque inizia. Ma qualcosa colpisce presto la loro curiosità: una di loro ha appena trovato sulla riva una pietra dalla forma singolare, che decide di mostrare ai genitori.

– Mamma! Guarda che sasso strano abbiamo trovato – dicono. I genitori convengono che la pietra ha davvero una forma unica rispetto a le altre che hanno raccolto per giocare. Così, quando le bambine chiedono di portarla a casa, come il ricordo di quella bella giornata passata insieme a mamma e papà, si dicono d’accordo.

Passano i giorni e qualche tempo dopo i genitori decidono di chiedere il parere ad un loro amico esperto di rocce. Perché la forma di quel sasso è davvero, davvero strana.

Ed è a questo punto che la nostra storia inizia prendere una svolta che ha dell’ incredibile, perché l’amico nota subito che probabilmente non è un semplice sasso di fiume quello che gli stanno mostrando: c’è bisogno di un analisi più approfondita per capire di cosa si tratti, e consiglia loro di contattare il Museo di Piacenza per avere notizie più certe sul reperto.

La risposta degli esperti

Gli esperti del Museo di Piacenza si prendono tutto il tempo necessario ad analizzare la pietra, e solo quando sono sicuri del riscontro ottenuto contattano la famiglia, e danno loro la risposta.

Si tratta di un fossile, unico nel suo genere tra quelli ritrovati nel territorio piacentino. Per esser precisi è un esemplare di icnofossile: nella fattispecie una lorenzinia.

Gli icnofossili, spiegano i paleontologi, sono tracce fossili dell’ attività biologica degli organismi marini.

Come finisce la storia?

L’11 marzo la lorenzinia verrà esposta nelle sale del museo di Storia Naturale di Piacenza. Sarà posta tra i reperti più preziosi della mostra “Sulle Tracce di Leonardo” dedicata ai ritrovamenti fossili fatti nell’area del piacentino, che rientra nel progetto Musei in Rete, nato nel 2015 con lo scopo di creare coordinamento tra le offerte culturali in quest’ambito.

E il merito va solo a loro: alle domande di tre piccole menti curiose. E ai genitori che a quegli interrogativi hanno voluto trovare risposta, andando fino in fondo. E scoprendo un finale a sorpresa.