Fino al 25 giugno 2017 la Galleria Civica di Monza (Via Camperio) ospita la mostra "Donne di carta. Da Goya a Picasso. Opere della collezione grafica di Federica Galli". La Presidentessa della Fondazione della Galleria, Lorenza Salamon, risponde alle nostre domande e ci racconta di più sull'evento.

Dal dolente autoritratto di Käte Köllwitz alle impettite matrone di Massimo Campigli. Trentatré opere realizzate esclusivamente attraverso le differenti tecniche dell’incisione. Come nasce l’esposizione e con quale intento?

Sottolineare la ricerca estetica di Federica Galli, un’artista che non si è mia sottratta al confronto con altri autori e che ha fatto del segno inciso il suo carattere distintivo.

Nella locandina della mostra compare “Una reina del circo” di Francisco Goya, opera concepita come parte della serie dei Proverbi, poi scartata e rimasta inedita fino alla fine del XIX secolo. Perché la scelta è ricaduta proprio su questa immagine?

La ricerca di Federica Galli, nel collezionare opere di artisti del passato, non era finalizzata a raccogliere opere per intento filatelico, ma di scoperta del segno altrui. Come spiega il critico d’Arte Flavio Arensi “Amava circondarsi di opere d’arte di artisti che apprezzava, e meglio se portavano con loro un significato emotivo, richiamando alla memoria un viaggio, una circostanza, una presenza, un amico. Era una sorta di compendio della storia dell’arte incisoria da Dürer a Picasso attraverso Rembrandt, Rouault, Matisse, Bartolini, e molti maestri antichi meno noti ma importanti, tanti i francesi o i tedeschi”.

Maestra cremonese dell'arte incisoria e fine collezionista di grafiche moderne. Quali sono i criteri che hanno guidato le scelte artistiche e collezionistiche di Federica Galli?

Studiare e comprendere i maestri contemporanei e del passato, e riprendendo sempre il testo redatto da Flavio Arensi “è difficile immaginare che Federica Galli li volesse come compagnia quotidiana casuale, dovevano di sicuro portare con sé il senso di un’esperienza, di un valore.

Finanche avvicinarsi alla sua esperienza di vita e di lavoro. D’altronde, la sua collezione non parla di un’appassionata che ricerca tirature o soggetti particolari, ma di una conoscitrice e studiosa attenta che seleziona le immagini per il loro valore artistico e poetico, più che per quello tecnico. Perché, per quanto la Galli sia una delle “inciditrici” – per dirla alla testori – più capaci del nostro tempo, è pur stata un’artista di poesia, e non a caso guardava gli occhi per capire chi le si poneva dinnanzi".

Dalla sua costituzione la Fondazione Federica Galli ha dato vita a una serie di iniziative volte a diffondere l’opera della sua fondatrice e del mondo dell’arte della stampa in genere. Quali sono i prossimi eventi in programma?

Ci piacerebbe dare seguito alla mostra appena conclusa a Trento, “Arborea”, allestendo l’esposizione in altre città del nostro Belpaese. In sede continuiamo una fervida attività volta a mostrare le affascinanti e numerose possibilità artistiche delle tecniche incisorie nelle sue ampie declinazioni. A tal proposito, segnaliamo la prima di una serie di dimostrazioni di stampa che si terrà proprio nella sede della mostra (Galleria Civica di Monza), il 29 marzo alle ore 18.00. Il maestro e stampatore Bruno Biffi condurrà il visitatore (con ingresso gratuito) alla scoperta della magia dell’arte della stampa.