Apparentemente la vita delle celebrità sembra una favola incredibile in cui tutto è meraviglioso e perfetto ma che dietro il sipario ci sia tanta oscurità è ormai un dato di fatto. Il mondo dell’intrattenimento mondiale ha da sempre costituito un ambiente molto difficile all’interno del quale vivere, come lo dimostrano le numerosi morti premature che costellano il cielo di Hollywood (il cui addio più recente è quello dato a Bill Paxton) e non solo. Tale realtà è palesata anche dai numerosi casi di ricadute dal quale non tutti sono riusciti a riprendersi completamente.

In molti attribuiscono tutto questo alla solitudine, ma in realtà certi tipi di vicissitudini hanno intralciato anche il percorso di molte band. Alcune, soprattutto quelle più pop, si sfaldano per ragioni commerciali, come hanno fatto gli One Direction e le Fifth Harmony, altre per motivi ben più gravi: Dave Gahn, il frontman dei Depeche Mode, ha avuto vari problemi con la droga che lo hanno costretto a stare lontano dal gruppo per del tempo, per poi risorgere con esso pubblicando l’album Delta Machine. Un’altra band che è stata sull’orlo dello scioglimento è quella dei Paramore, i quali sono riusciti a tornare sui propri passi ed hanno pubblicato il nuovo singolo “Hard Times”, che sarà seguito da un nuovo album intitolato After Laughter, in uscita a maggio.

Ora è la volta degli OneRepublic.

Ryan Tedder e la battaglia contro l’ansia

Ryan Tedder ha pubblicato su Facebook un lungo messaggio molto sentito all’interno del quale esprime senza vincoli le difficoltà che sta incontrando: “siamo stati una band per 10 anni e non ci siamo mai fermati: album, tour, album, tour e così via. Per l’album Native siamo stati in tour 2 anni e mezzo, più di 50 paesi e 225 date.

Dopodiché siamo andati direttamente alle rifiniture di Oh My My, il nostro album più lungo (e più difficile da finire), e subito dopo abbiamo iniziato a promuovere “Wherever I Go” nell’aprile del 2016. Dopo 3-4 settimane in cui avevamo iniziato a promuovere anche il secondo singolo “Kids”, io, Ryan, sono andato incontro ad un esaurimento nervoso: non dormivo, assumevo farmaci, non ero felice, avevo ansia ad un livello estenuante ed ero veramente oppresso da pura stanchezza.

Ho guardato il calendario ed ho realizzato che erano passati 200 giorni da quando sono andato via nel 2016 e sarei dovuto stare lontano ancora 3 settimane dalla mia famiglia, da mia moglie, dai miei figli, i miei amici, praticamente dalla mia vita. Mi sono anche accorto che è così da 10 anni. In quel momento ho preso in considerazione l’idea di mollare tutto, e per poco non l’ho fatto. Ho chiamato il mio manager e gli ho detto ‘annulla tutto’, annulla l’apparizione in tv, annulla la promozione, annulla il singolo, annulla l’album. […] Ansia opprimente. Mi ha reso incapace di scrivere canzoni. Non avevo la giusta motivazione o la gioia necessaria per farlo”.

Recentemente già Lady Gaga aveva parlato di depressione e problemi di gestione delle emozioni.

Ryan Tedder rappresenta l’ennesimo esempio di quanto la vita da star possa essere massacrante una volta consumatosi l’incantesimo dei primi anni. Proseguendo con il messaggio, il frontman degli OneRepublic prosegue con le sue dichiarazioni: “Oh My My è il mio album preferito, è pazzesco ed eclettico e abbiamo programmato di rilasciare e promuovere molte canzoni che volevamo inserirci, ma quell’album rappresenta uno dei fattori che mi hanno condotto al collasso. Oltre al viaggiare avevamo un’assurda quantità di stress attorno a cose basilari come la realizzazione della copertina e dei video. Dovunque ci giravamo c’era qualcosa d’incasinato che doveva essere rifatto, al costo del nostro tempo, della nostra vita e delle nostre famiglie.

Non c’era mai una fine. Quindi, per la prima, e spero ultima, volta, ho chiesto alla nostra etichetta una pausa. […] e ce l’hanno concessa”. La band si prenderà quindi 4 mesi di pausa, ma intanto rilasciano il singolo “No Vacancy” e, sempre a quanto dice Ryan, ci saranno nuovi brani in futuro che seguiranno meno vincoli e saranno guidati da una pura vena creativa. Non ci saranno “cicli di album” o “primi singoli”, ma solo ispirazioni che, una volta tramutate in canzoni, saranno rese subito disponibili sulle piattaforme streaming: “Vi amo, spero che apprezziate ‘No Vacancy’, è semplicemente la sfumatura di un suono che ci piace questo mese, e domani scriverò qualcosa di totalmente differente”.