Roger Moore, terzo interprete di James Bond, si è spento in Svizzera stamattina all'età di 89 anni, dopo una "breve ma coraggiosa battaglia contro il cancro". A dare il triste annuncio, i figli Deborah, Geoffrey e Christian, avuti dall'italiana Luisa Mattioli (divorziata nel 1993).

La modestia e la fortuna di un modello

Un personaggio modesto che ha iniziato la sua carriera come modello nei primi anni '50, per poi sfondare nel Cinema nei panni della spia più famosa del mondo tratta dai libri di Ian Fleming: James Bond. Nel 2014, Moore ha confessato al The Guardian (testata giornalistica inglese) che durante i suoi primi anni da attore si era spesso sentito dire che per avere successo avrebbe dovuto farsi un mix di carattere, talento e fortuna, ma che nel suo caso si deve essere trattato al 99% di pura fortuna: si trovava sempre nel posto giusto al momento giusto.

Il James Bond più "longevo" di sempre

Moore, nato a Londra nel 1927, è il terzo James Bond dopo Sean Connery e George Lazenby. È da considerarsi a tutti gli effetti lo 007 più longevo di sempre (cinematograficamente parlando): ne ha infatti vestito i panni per ben sette film. Iniziò nel 1973 con "007 - Vivi e lascia morire", per poi proseguire con "007 - L'Uomo dalla pistola d'oro" (1974), "007 - La spia che mi amava (1977), "Moonraker - Operazione Spazio" (1979), "Solo per i tuoi occhi" (1981), "Octopussy - Operazione Piovra" (1983), per poi concludere la sua carriera da agente di spionaggio con "007 - Bersaglio Mobile" nel 1985.

L'addio volontario a 007 per raggiunti limiti di età

Nonostante abbia volontariamente rifiutato di portare avanti il ruolo di 007 sul grande schermo per via dell'età che secondo lui lo rendeva ormai poco credibile, sempre al The Guardian ha rivelato che "non esistono lati negativi nell'essere riconosciuto universalmente come James Bond": essere fermato per strada e chiamato Mr.Bond ui l'ha sempre ritenuto un piacere.

Una "spia" coinvolta in cause umanitarie e animaliste

Grazie all'amicizia con la divina Audrey Hepburn, stella indiscussa di film come "Sabrina" e "Colazione da Tiffany", si è avvicinato nei primi anni '90 all'UNICEF, la famosa associazione umanitaria che tutela i diritti dell'infanzia, diventandone ambasciatore nel 1993. Nel 2003 è invece stato investito direttamente da Sua Maestà la Regina Elisabetta II - proprio quella regina che ha difeso per anni sul grande schermo!

- con l'onoreficenza di Cavaliere dell'Impero Britannico. Ha combattuto anche per cause animaliste, come quella contro la produzione di fois gras, che gli hanno fatto guadagnare la nomina di "Persona dell'Anno" dall'associazione People for the Ethical Treatment of Animals. Lascia tre figli, avuti dalla terza moglie, l'italiana Luisa Mattioli, e l'attuale consorte, una multimilionaria scandinava di nome Kristina Tholstrup. Una quarta figlia, Christina, è da poco mancata per un tumore al seno.