Con circa 10 anni di ritardi, finalmente il Mausoleo di Augusto ritroverà lustro e dignità, grazie ad un progetto di finanziamento della Tim. I cittadini romani e i turisti che ogni giorno Roma accoglie da tutto il mondo, potranno finalmente ammirare il monumento funebre che Augusto volle destinare per la sepoltura della Gens Iulio-Claudia. Si tratta di un'operazione che vedrà la ripulitura delle erbacce, la restaurazione dei muri, la messa in sicurezza dei camminamenti interni, l'eliminazione dei rifacimenti fascisti ed il ripristino dell'antica copertura.

La ricerca dei fondi

E' stato presentato, dunque, il nuovo sito dalla sindaca Virginia Raggi, ma il finanziamento era già stato trovato dall'ex sindaco Ignazio Marino: si tratta di 6 milioni di ero che la Tim destinerà all'opera di restauro. Ma una serie di problemi e ritardi burocratici avevano addirittura rischiato di non far partire i lavori, e, anzi, di perderne i fondi. La grande notizia è, invece, che nell' aprile del 2019 si potrà nuovamente varcare la soglia del Mausoleo, cercando di garantire ai cittadini romani l'ingresso gratuito, secondo la proposta del vicesindaco Luca Bergamo.

La storia

Augusto, di ritorno da Alessandria, dopo aver sconfitto Marco Antonio nella battaglia di Azio del 31 a.C.

, rimase affascinato dalle forme della tomba in stile ellenistico di Alessandro Magno. Di conseguenza, tornato a Roma, ordinò la costruzione del suo Mausoleo che doveva ispirarsi a quello visto in Egitto. Vi fu seppellito per primo Marco Claudio Marcello, nipote di Augusto morto nel 23 a.C., insieme alla madre di Augusto, Azia Maggiore.

Giunsero, dopo, i corpi di Marco Vipsanio Agrippa, Druso maggiore, Lucio e Gaio Cesare. Le spoglie di Augusto, invece, arrivarono da Nola nel 14, dove morì presso la recente ritrovata Villa Augustea, a Nola, luogo della morte di Augusto.

La struttura

Il monumento non ha una pianta definita. Si tratta di una struttura a piani sovrapposti con un basamento in travertino di 12 metri.

Al di sopra di esso, probabilmente un fregio dorico, sul quale poggia l'edificio circolare con sette anelli concentrici. Dinnanzi l'ingresso vi furono posti due pilasti sui quali furono affisse delle tavole bronzee con sopra incisa l'autobiografia dell'imperatore, Res Gestae Divi Augusti, permettendo che tale copia, insieme ad altri siti voluti sempre da Augusto, giungesse fino a noi.

L'opera di restauro

Un'opera così imponente richiede un lavoro altrettanto grande. E',infatti, #record: ad essere restaurate saranno 13mila metri quadri di muratura, saranno inoltre impermeabilizzati 800 metri quadri di superfici, ed ancora 8 mila metri di ponteggi, per un bilancio stimato di un'opera architettonica di 87 metri di diamentro e 45 metri di altezza, così maestoso da superare perfino Castel Sant'Angelo, il famoso Mausoleo di Adriano, (eventi recenti).

Il tutto grazie all'intervento della Fondazione Tim che ha stanziato 6 milioni di euro per il recupero, i cui lavori hanno avuto una prima fase il 31 ottobre scorso, grazie ai 4 milioni e 275 mila euro stanziati da Mibact e Roma Capitale. La seconda fase è partita, invece, lo scorso 31 marzo, ad opera, stavolta, di Tim.