Il patrimonio artistico dell’Accademia Carrara di Bergamo somma in totale a 1.796 dipinti, di cui 589 esposti, mentre il restante è conservato nel deposito del museo.

Opere dal deposito oggi esposte nelle sale dell'Accademia

Oggi, grazie ad una nuova esposizione realizzata in quattro vetrine, è possibile ammirare alcune delle opere solitamente celate al pubblico.

Tra essi il capolavoro più antico appartenente alla pinacoteca: la Crocifissione di scuola giottesca, un’opera dell’inizio del XIV secolo, ma che ha elementi che rimandano al Duecento.

Accanto ad essa si può ammirare il Trionfo dell’Amore, un pannello ligneo facente parte di un cassone di nozze della metà del Quattrocento fiorentino.

Tre pezzi originariamente appartenenti ad un unico polittico di Cristoforo Caselli proveniente dalla chiesa di Cornalba ed esposti, oltre che nella stessa chiesa di Cornalba, ad Almenno e all’Art Institute of Detroit, vengono riuniti dopo il restauro mostrando un esempio di arte lombardo-veneta. Si tratta dell’elemento centrale (custodito ad Almenno e raffigurante San Pietro), assieme alla predella (conservata a Cornalba) e ai pannelli laterali (esposti a Detroit).

Altri due frammenti di un altro polittico, questo realizzato da Bartolomeo Vivarini, gli Angeli, sono stati esposti assieme al Redentore Benedicente di Jacopo da Valenza, del 1487.

Completano l’esposizione anche un Autoritratto di Baldovinetti, tre tavole di stile foppesco, due dipinti che rimandano alla scuola del Mantegna e un dipinto in cui un frate francescano assiste alla penitenza di San Gerolamo, attribuito allo Pseudo Pierfrancesco fiorentino e di cui esiste una copia identica al Lindenau Museum di Altenburg.

Guardare i quadri anche dal retro

Anche una delle sale più importanti dell’Accademia Carrara, la sala che espone, tra le altre, opere di Andrea Mantegna (Madonna col bambino) Carlo Crivelli (Madonna col bambino) e del Pisanello (Ritratto di Lionello d'Este), ha subito un nuovo allestimento che permette di visionare quattro quadri da una prospettiva completamente diversa.

Una struttura a tensione consente di ammirare anche il retro del San Gerolamo di un anonimo pittore fiammingo (seconda metà del XIV secolo), della Madonna col Bambino di Cosmé Tura (dipinta tra il 1475 e il 1480), di Santa Caterina d’Alessandria adorata da una monaca di Antonio Cicognara (opera del 1500) e San Benedetto, una portella appartenente ad un tabernacolo di Vincenzo Civerchio realizzata tra il 1490 e il 1495.