Qualche soddisfazione, di tanto in tanto, arriva anche per l'Italia. Sono ben quattro, quest'anno, le università nostrane che sono entrate nella classifica delle 200 migliori università al mondo, ovvero nel QS World University Rankings. Non era mai accaduto prima. Gli atenei che portano onore al Bel Paese sono il Politecnico di Milano, l'Università di Bologna, la Scuola Superiore Sant'Anna e la Normale di Pisa. Che posizioni occupano nella chart? Il Politecnico occupa la 170ª posizione, davanti all'Università di Bologna (180ª posizione) e alla Scuola Superiore Sant'Anna e alla Normale di Pisa, entrambe al 192ª posto.

La Toscana esulta, l'America prima ma perde rilevanza

Quando si parla di cultura e istruzione, l'Italia è sempre tra i protagonisti. Non è un caso che nel Bel Paese vi sia l'ateneo più antico del mondo occidentale, ovvero quello di Bologna. Ad esultare, adesso, è soprattutto la Toscana, visto che due atenei italiani su quattro, nel ranking dei migliori al mondo, sono ubicati in tale regione. Chi occupa le prime posizioni della chart? Secondo Qs World University Rankings le università americane sono certamente le migliori al mondo. Al primo posto si conferma nuovamente il Massachusetts Institute of Technology. In seconda e terza posizione, vi sono altri due atenei statunitensi, ovvero quelli di Stanford e Harvard.

Quarto posto per il California Institute of Technology. A prescindere dalle prime posizioni, bisogna evidenziare che le università americane e britanniche stanno progressivamente perdendo rilevanza nel mondo, mentre fanno passi da gigante, ad esempio, università russe, cinesi e indiane.

Più fondi per la ricerca e le università italiane

Già l'anno scorso, dopo la redazione della classifica delle 200 migliori università al mondo, si era notata una leggera perdita di importanza degli atenei americani e britannici, meno presenti nella chart, e l'avanzata delle accademie cinesi, russe e indiane. Ennesimo effetto della globalizzazione, che tende ad omogeneizzare l'Occidente e l'Oriente su numerosi campi, anche su quelli della cultura e dell'istruzione.

La recente classifica è stata stilata prendendo come riferimento determinati fattori, come il parere dei datori di lavoro e degli accademici e il numero di docenti e studenti internazionali. Commentando l'importante risultato raggiunto dagli atenei italiani, il coordinatore dell'indagine per QS, Ben Sowter, ha dichiarato che l'Italia è un 'Paese straordinario' e auspica che vengano stanziati più fondi per la ricerca e l'università.