GionnyScandal è un "rapper non rapper". A differenza dei suoi colleghi, le sue canzoni parlano d'amore e delle difficoltà che ha vissuto nella sua vita, tante, ma senza quella rabbia tipica del Rap ... in un modo più intimistico e delicato, proprio com'è lui. GionnyScandal, che non ha mai avuto l'occasione di conoscere i propri genitori biologici ed è stato cresciuto dalla nonna materna, scomparsa lo scorso anno, nasce prima come cantante per una band screamo, per poi cambiare genere ed iniziare, dal 2009 e 2010, ad ottenere le sue prime grandi soddisfazioni da Youtube, dove inizia a postare i primi brani solisti.

Dopo sei anni passati in un'etichetta indipendente, GionnyScandal, hitmaker di successi come “Buongiorno” (disco d'oro), “Ci si vede sulle stelle” e “Grazie”, approda lo scorso anno in Universal, grazie al successo ottenuto dal suo quarto album "Gionata" (#6 in Italia), il primo dei suoi dischi ad arrivare nella top 10 italiana. A pochi mesi dalla firma del contratto con la Universal, nell'Ottobre 2016, esce il suo quinto album "Reset" ed ora, a meno di un anno, GionnyScandal è già pronto per nuove avventure musicali.

Nell'intervista, GionnyScandal ci parla dei prossimi progetti, tra cui il nuovo singolo "Sei Così Bella", della depressione e della rinascita avvenuta con 'Reset', del rap, delle radio, dei talent, dei suoi sogni e molto altro!

Ciao Gionny, sono passati solo 9 mesi dall'uscita di 'Reset', il tuo ultimo album, e sei già tornato con un nuovo singolo 'Sei Così Bella'. Sei nel pieno di un'ondata d'ispirazione o hai pressioni discografiche?

In realtà era tanto che non facevo uscire un singolo, al che ho parlato con la Universal e, insieme, abbiamo deciso di fare uscire un pezzo per l'estate, appunto 'Sei Così Bella', che ancora non sappiamo se farà parte del mio prossimo disco.

'Sei Così Bella' è un pezzo diverso da tutti quelli che ho fatto prima d'ora, con un sapore più latino, e l'esperimento devo dire che sta andando molto bene, più di quello che mi ha aspettavo. Ha anche sorpassato il record di visite di "Buongiorno", quindi alla grande.

'Sei Così Bella', che è una dichiarazione d'amore, è una dedica a qualcuno di speciale?

In realtà, 'Sei Così Bella' credo sia il mio primissimo brano a non essere dedicato a qualcuno in particolare. Il brano è, come dicevo, un esperimento per l'estate, perché volevo lanciare un nuovo singolo, che fosse fresco e leggero, ed è da considerarsi una specie di aggiunta al progetto di 'Reset', uno spinoff se vogliamo. 'Sei Così Bella' è un brano colorato, estivo, che volevo fare per mettermi alla prova su una nuova cosa, più attuale e contemporanea.

'Reset' è il tuo primo album con Universal, una delle più grandi major discografiche. Come stanno andando le cose? C'è libertà d'espressione oppure è tutto molto chiuso e frustrante, come molti artisti hanno spesso riportato e rivelato?

La leggenda che quando vai in major ti cambiano testi e ti dicono come fare non è così, almeno nel 90% dei casi: quando una major ti prende sotto la sua ala è perché crede in te, nella tua unicità come artista e rispetta la tua personalità e le tue scelte, punta su di te e si fida.

Con la Universal mi trovo davvero benissimo, e loro sanno quanto questa mia affermazione sia sincera. Poi sai, il passaggio da un'etichetta indipendente ad una multinazionale è sempre difficile, un bel salto da giganti, ma loro non mi hanno mai fatto sentire come "l'ultimo arrivato", anzi, sin da subito mi hanno accolto a braccia aperte, e si sono interessati a me anche come persona. Si chiama casa discografica non per altro: con loro ho proprio trovato una seconda "casa" e ne sono davvero contento.

Nonostante il tuo successo non sei mai stato molto programmato dai network radiofonici più importanti. Come mai?

Perché c'è un po' di "mafia" sotto, per dirla in maniera un po' colorita. Del genere rap, quello a cui il pubblico e le radio mi legano (anche se non mi sento parte di esso), in radio passano solo J.Ax e Fedez in pratica.

Questo perché siamo indietro e a capo delle radio ci sono ancora, senza offesa, "i vecchi". Però la cosa figa è che, anche senza radio, il mio singolo "Buongiorno" ha fatto comunque disco d'oro (oltre 25,000 copie vendute) in tre mesi, quindi bene così!

Gionata Ruggeri in arte GionnyScandal. Un nome che deriva da un nickname che avevi creato inizialmente per un social network molto in voga anni fa, Netlog. Come mai hai deciso di mantenere quel nome?

Tutto nacque da Netlog, come hai appena detto: all'inizio ero GionnyScandalous, per essere più precisi, solo che era un po' troppo lungo e, inoltre, molte persone avevano cominciato a copiarlo. Allora, visto che la cosa aveva iniziato ad infastidirmi, l'avevo semplificato in GionnyScandal, che mi sembrava più figo e conciso.

Quando poi ho iniziato ad incidere e, successivamente, a dover pubblicare le mie prime canzoni mi sono chiesto: "E adesso che nome scelgo?". In realtà non ci ho pensato più di tanto: ho deciso di usare GionnyScandal perché la gente, ormai, mi conosceva già così e non avevo trovato altri motivi per cui valesse la pena cambiarlo. Dopo tutto mi piaceva, quindi perché cambiare?

Vieni definito spesso "il rapper che non è rapper perché parla di sentimenti e di se stesso" più che di droghe, politica e sociale. Tu come ti definisci? Che tipo di artista pensi di essere?

Di sicuro non mi etichetto rapper, perché loro sono un'altra cosa e non mi sento parte di quella cultura (strada, break dance ecc). Non amo etichettarmi, anche perché è sempre difficile, però direi che rientro nel filone "pop rap"; che in realtà è un genere musicale che non esiste ancora di per sé ma che, pian piano, si sta affermando con gente come Fedez.

Quali artisti ascolti? Qualcuno di loro influenza la tua musica?

Ascolto un po' di tutto perché mi piace aggiornarmi sui nuovi trend, i nuovi suoni e via dicendo, anche per una questione lavorativa, ma la mia vera passione è il metalcore e altri generi come questi, non molto commerciali, gruppi come i Bring Me The Horizon. Prima di questa carriera facevo parte di una band screamo dopo tutto e ho un sogno al riguardo...

Cioè?

Mi piacerebbe, un giorno, partire per Londra e intraprendere una carriera a parte facendo questo genere, metalcore, anche se sarà molto difficile! Piccolo spoiler: per il prossimo album vorrei sperimentare qualcosa che possa far sentire ai miei fans che vengo da quel genere lì, anche se in piccole parti, molto lievemente.

Sentirete!

Prima parlavi dei Bring Me The Horizon, un gruppo molto amato ai tempi di Netlog ... tutto torna!

Sisi, ho iniziato a seguirli in quel periodo (2007-2008) e continuo tutt'ora! Tutti quelli che mi conoscono sanno che sono veramente fissato con il cantante dei Bring Me The Horizon, Oly Sykes. A lui sono devoto, non scherzando! Lo reputo la perfezione in qualsiasi dettaglio e, dopo averlo conosciuto lo scorso anno, posso riconfermarlo.

Cosa ne pensi del rap attuale?

Penso che, finalmente, abbiamo fatto il passo in avanti che tanto aspettavamo anche in Italia, da sempre indietro un po' su tutto. Alcuni artisti mi piacciono moltissimo, altri un po' meno, però l'importante è che l'italiano medio abbia aperto gli occhi.

Due anni fa hai partecipato ad una puntata di "Amici". Come mai solo una puntata?

In realtà non doveva andare così, non avrei dovuto fare una sola puntata... Una persona influente mi chiamò per spingermi a partecipare ad 'Amici', perché pareva che andare la redazione fosse interessata, che sarei stato punto forte della trasmissione. Io ero molto titubante e gli dissi: "Con tutto il rispetto, ho già una mia carriera quindi se devo andarci per fare figuracce evitiamo". Alla fine però mi convinsero, ci andai e, come sappiamo, non andò come doveva andare. Però se sono ancora qui, e adesso in Universal, significa che non avevo affatto bisogno di loro, no?

Cosa ne pensi, in generale, dei talent?

Vuoi anche per la mia esperienza ad 'Amici', diciamo che ce l'ho un po' con i talent.

Sul web si dice che tu abbia sofferto di depressione. Ora ne sei uscito?

Sì esatto. Quando sono uscito dall'etichetta precedente ci sono stati un po' di casini, cose poco piacevoli, poi, come se non bastasse, mia nonna è morta, che rappresentava la mia intera famiglia e, a causa di tutta la negatività del periodo, mi sono ritrovato anche senza quella che era la mia ragazza, con la quale ci siamo lasciati perché il periodo in sé, troppo complicato, aveva fatto sì che ci lasciassimo. E, inevitabilmente, sono caduto anche io. Firmare con la Universal e l'uscita di 'Reset', però, è stata la medicina migliore che potessi desiderare e ha rappresentato la mia rinascita.