L’inverno sta arrivando. Ci riferiamo, per ovvie ragioni, alla serie TV Il trono di spade (Game of Thrones) con la sua attesissima settima stagione. E mentre i fan ragionano su teorie e possibili sviluppi, su Forbes il giornalista Dani Di Placido ha ragionato sull’intera saga letteraria, nata dalla fantasia di George R. R. Martin ma che, ad un occhio più attento, risulta molto più radicata nella realtà di quanto si pensi.

Politica britannica

Fonte di ispirazione è stata la Gran Bretagna del medioevo, con la Guerra delle due Rose e il parallelismo Lancaster-Lannister e York-Stark, o la Black Dinner scozzese che ricorda il massacro in cui muore Robb Stark.

Anche la voglia di indipendenza della Scozia, tornata alle cronache dopo la Brexit, ha radici antiche e Martin ne ha fatto largo uso. Ma non c’è solo questo. Con i cambiamenti degli ultimi anni che hanno portato i partiti politici ad un indebolimento e i governi ad essere sempre più instabili, non è stato difficile indovinare che un giorno forze più radicali sarebbero state necessarie. Lo stiamo vedendo in queste settimane, con il nuovo esecutivo di Theresa May reso possibile solo grazie all'appoggio da parte del Partito Unionista irlandese, ultra religioso e di estrema destra. Praticamente, la realizzazione di ciò che accade nel Trono di Spade quando Cersei si allea con la setta dell'High Sparrow.

Immigrazione

I Bruti vivono oltre la Barriera - a nord del Nord - e vogliono fuggire. È un popolo disomogeneo, fatto sia di nobili guerrieri che di pazzi cannibali. Il loro arrivo non può che portare disordini e violenze, ma alla fine per affrontare un male più grande, gli Estranei, bisognerà che le popolazioni si uniscano. Le questioni morali dell’accoglienza, dei pregiudizi, della convivenza tra diverse culture, sono evidenti e più attuali che mai.

E come nella realtà, non esiste un punto di vista univoco, né una soluzione ideale.

Cambiamenti climatici

I Bruti che lasciano le proprie terre per l’inverno imminente sono la perfetta metafora dei flussi migratori combinati con i cambiamenti climatici in corso. L’armata degli Estranei, le leggendarie creature, sta arrivando, e con loro arriverà il peggiore inverno che Westeros abbia mai conosciuto.

Tutto questo in un Sud che non solo non è pronto ad affrontarlo ma addirittura ne rifiuta l’idea, credendolo una leggenda che non si avvererà mai. O un problema troppo lontano rispetto alle guerre correnti. Esattamente come fanno oggi i negazionisti climatici - primo fra tutti Donald Trump - quando rifiutano gli ammonimenti della scienza sulle conseguenze del riscaldamento globale.