Quest'anno il premio Bancarella se lo aggiudica lo scrittore padovano Matteo Strukul, classe 1973, con il romanzo storico "I Medici. Una dinastia al potere" (primo di una tetralogia) edito dalla casa editrice Newton Compton.

Il premio Bancarella: il ruolo della tradizione e quello dei librai

Tale riconoscimento letterario deve la sua esistenza e la sua fortuna all'antica tradizione dei librai ambulanti pontremolesi. I poveri contadini (perlopiù analfabeti) già dall'ottocento si preoccupavano di acquistare grandi cataste di libri per poche monete e dalla Lunigiana e dalla pianura Padana, come del resto da gran parte del nord Italia, convergevano nei grandi prati degli appennini settentrionali (l'appuntamento era in primavera nelle terre della Cisa) con il fine di assegnarsi le zone di competenza ed evitare così la scomoda e inutile concorrenza.

Di generazioni in generazioni la casta dei librai si è mantenuta e ancora oggi conserva con vanto le sue origini e le sue antiche fatiche. Speciale è il rapporto tra autori e librai, che spesso guidano il lettore nella scelta del libro diventando fautori del successo -o non- dell'editoria: un ruolo che troppo spesso viene dimenticato e oscurato dall'ipocrisia del grande marketing e dei grandi interessi economici nel mondo della letteratura.

Il primo premio Bancarella, quello del '53, lo vinse Ernest Hemingway con "Il Vecchio e il mare" e nel '58 lo vinse Pasternak con "Il dottor Zivago". Tra i vincitori più recenti si ricordano invece Umberto Eco con "Il pendolo di foucault" ('89), Sgarbi ('90) e Camilleri con "La gita a Tindari".

Matteo Strukul si iscrive all'albo d'oro del premio

Il giorno 17 luglio viene assegnato a Pontremoli (Massa-Carrara) l'ambito premio e con 109 voti dei librai è Matteo Strukul che lo vince. Il romanzo storico sulla dinastia fiorentina (primo di una tetralogia) rappresenta soltanto una parte della bibliografia dell'autore. Strukul infatti è autore di nove romanzi, due biografie musicali e due albi a fumetti.

Cristina Caboni con "Il giardino dei fiori segreti" (Garzanti) è la seconda classificata mentre si ricordano della sestina finalista (annunciata a Novara lo scorso 10 marzo): Lorenzo Marone con "Magari domani resto" (Feltrinelli), Jung-myung Lee con "La guardia, il poeta e l'investigatore" (Sellerio), Valeria Benatti con "Gocce di veleno" (Giunti) e Alessandro Barbaglia con "La locanda dell'ultima solitudine" (Mondadori). Il presidente della giuria era Marcello Simoni, vincitore del premio nel 2012 con il libro "Il mercante di libri maledetti" (Newton Compton)