Con 13 nomination agli Emmy Awards, The Handmaid’s Tale” è la serie TV rivelazione dell’anno. Il primo vero trionfo per il servizio in streaming Hulu, tratto da un’opera letteraria – “Il Racconto dell’Ancella” di Margaret Atwood – che ha saputo fondere il genere distopico con una nuova idea di femminismo. Dimenticate gli anni Sessanta e Settanta, la voglia di emancipazione e la lotta politica, qui si parla soprattutto di diritti umani. Si parla dell’uso del corpo delle donne, oggetti da riproduzione in nome di un’ideologia o di una pseudo-religione.

Una visione che oggi, in certe zone del mondo, risulta più attuale che mai e che ben si sposa con la nuova ondata femminista di cui la Atwood, tornata nelle classifiche dei libri, si fa portatrice. Non è un caso se anche la piattaforma streaming per eccellenza, Netflix, ha scelto un altro romanzo della scrittrice canadese per la sua prossima serie: “Alias Grace”, ispirato a fatti realmente accaduti.

La vera storia

È uno dei casi giudiziari più famosi della storia del Canada. Nel 1843 Sir Thomas Kinnear e la sua governante Nancy Montgomery furono uccisi. Dell’omicidio vennero accusati due dipendenti di Kinnear, lo stalliere James McDermott e Grace Marks, una cameriera figlia di immigrati irlandesi.

Alla fine del processo, McDermott fu impiccato e Grace, appena sedicenne, fu condannata all’ergastolo. A quel tempo, la figura della giovane fu spettacolarizzata. Feroce assassina per alcuni, sprovveduta per altri.

Il romanzo

In “Alias Grace”, pubblicato in Italia come “L’altra Grace”, Margaret Atwood racconta la storia della giovane cameriera attraverso le visite in carcere di un medico, Simon Jordan.

Partendo dall’infanzia, l’immigrazione, la morte della madre durante la traversata, il padre alcolizzato e l’arrivo in Canada, si arriva agli anni felici a servizio di una signora benestante e all’amicizia con Mary, morta per un aborto clandestino. Fino al giorno degli omicidi.

La serie TV

I sei episodi da un’ora ciascuno sono diretti da Mary Harron, già regista del film “American Psycho”, e riprendono i temi cari alla Atwood: storie di donne schiave del sistema, vittime del maschilismo ma per niente disposte ad arrendersi.

Come l’Ancella che scrive a chi verrà dopo di lei “Nolite te Bastardes Carborundorum”, “Che i bastardi non ti schiaccino”. Anche visivamente le due serie mostrano similitudini, basti guardare il trailer con il primo piano di Grace, cuffia in testa, sdraiata a letto. Una scena che ricorda sin troppo June in versione Difred.

Il cast è composto per lo più da attori teatrali. Tra i volti maggiormente conosciuti abbiamo nei panni di Grace Marks l’attrice Sarah Gadon, già vista in un’altra serie Hulu: “11.22.63”. Anna Paquin, star di “True Blood”, interpreta Nancy Montgomery. Zachary Levi (“Chuck”) è Jeremiah, Paul Gross è Thomas Kinnear e Edward Holcroft è il dottor Simon Jordan.

“Alias Grace” debutterà in Canada sul canale CBC il 25 settembre, mentre su Netflix sarà disponibile dal 3 novembre.