Il Festival Collisioni, evento unico nel suo genere giunto alla nona edizione, chiude ufficialmente i battenti con una data speciale dedicata al Punk-Rock. Tocca infatti ai The Offspring l'onore di far calare il sipario sulla rassegna musicale che, anche quest'anno, ha portato decine di migliaia di persone sulle colline di Barolo, incantevole paese nel cuore delle Langhe che deve la sua fama all'omonimo vino, dopo le acclamate esibizioni del trio Silvestri-Consoli-Gazzè, Placebo, Robbie Williams e Renato Zero.

Con la band di Dexter Holland in scaletta alle 22:00, c'è tutto il tempo di addentrarsi in ogni vicolo del piccolo Borgo per degustare le prelibatezze locali, prima di prendere posto nella piazza principale dove si erge in bella mostra un palco dalle generose dimensioni.

Che si sia andati molto vicini al sold-out lo si intuisce subito dall'affollamento in platea quando partono i primi accordi dei Punkreas, la storica band di Parabiago, in provincia di Milano, chiamata questa sera a recitare il ruolo di special guest. Forti di uno zoccolo duro di fans e di un repertorio che può pescare da ben dieci album in studio, i "ragazzi" mettono in scena un show adrenalinico e coinvolgente, senza rinunciare alla vena ironica che da sempre li contraddistingue.

Quando finalmente tocca agli headliner, Piazza Colbert è gremita in ogni ordine di posto. Sono già le 22:20 quando parte l'intro e in men che non si dica ci ritroviamo tutti a cantare e ballare sulle note di "You're Gonna Go Far, Kid".

Neanche il tempo di rifiatare e al grido di "Yayayayaya!" parte una tiratissima "All I Want" che scatena le prime ondate di pogo selvaggio a ridosso del palco (e non solo). La band appare compatta e in ottima forma, nonostante l'assenza del chitarrista Noodles (rimasto negli USA per motivi non precisati) e qualche chilo di troppo sul girovita di Holland, fresco di laurea in biologia molecolare.

Con una scaletta praticamente perfetta, che include tutti i singoli di successo (da "Come Out and Play" a "Pretty Fly", passando per "Hit That" e "Original Prankster") e brani storici come "Bad Habit", "Gone Away" e "Why Don't You Get a Job", il concerto viaggia sempre su ritmi altissimi e dopo poco più di un'ora siamo già ai bis con "Americana" e la classica "Self Esteem".

Se proprio da queste parti in tanti avevano storto il naso per la durata dello show di Robbie Williams (un'ora e mezza per quasi 80 Euro di biglietto), questa sera ci sono solo facce sorridenti e commenti entusiasti tra la folla che si dirige in maniera ordinata verso i parcheggi al termine dello spettacolo: già, perché i The Offspring avranno anche suonato per circa 75 minuti, ma lo hanno fatto con un'intensità, con il sudore e con quello spirito punk che non muore mai, nemmeno dopo trent'anni di onorata carriera.