Uscito nelle sale in Italia il 6 luglio, Spiderman: Homecoming ha già registrato un successo notevole registrando entrate per circa 570 milioni di dollari in tutto il mondo, soprattutto considerando che si tratta del secondo reboot dell’universo narrativo di Spiderman. Nonostante questo, e nonostante il film abbia molti degli elementi visti e rivisti nel Marvel Cinematic Universe, in cui per la prima volta è ambientato un film di Spiderman, la pellicola porta con sé una piccola ondata di novità.

Per la prima volta si può assistere alle vicende di un Peter Parker quindicenne del tutto credibile, ambizioso e insicuro.

A differenza dei precedenti interpreti Tobey Maguire e Andrew Garfield, Tom Holland incarna il supereroe equilibrando la fiducia in sé stessi legata ai superpoteri ai problemi legati al mondo liceale, tra cui gli approcci con le ragazze. La sfida di Spiderman Homecoming è stata quella di riproporre forse il più grande classico della Marvel non solo ripresentando una terza versione dello stesso, ma in un periodo in cui la grande quantità di film sui supereroi rischia di stancare il pubblico, essendo il Marvel Cinematic Universe un universo che ultimamente punta più alla quantità che alla qualità. Il film diretto da Jon Watts si inserisce alla perfezione nella lunga sequenza di film targati Marvel Studios, mantenendo tutte le astratte promesse fatte nell’apparizione di Spidey in Civil War II.

A coronare l’entusiasmo suscitato da quegli elementi che attirano immediatamente l’attenzione dei più appassionati al fumetto, come le ragnatele sotto le braccia, la presenza di un attore d’eccellenza, Michael Keaton, (oltre all'ormai amatissimo Robert Downey Jr.). Keaton desta immediatamente l’impressione di familiarità col personaggio, sarà per il successo di Birdman, che in qualche modo accosta l’interpretazione di Keaton nel film di Iñarritu al perfido membro dei Sinistri Sei.

Anche in questo senso le aspettative non sono state deluse: Keaton ci presenta un Avvoltoio umano, verso cui è facile provare empatia, non scadendo nello stereotipo del supercattivo.

Il pubblico sembra essersi già affezionato al nuovo Spiderman e sembra esser rimasto con l’acquolina in bocca, essendo l’unica pecca del film un mancato approfondimento di Avvoltoio e l’attesa di sapere come Peter Parker affronterà la sua crescita interiore e non solo .

Il film si rivela essere genuinamente divertente e godibile, soddisfacendo anche le esigenze di un pubblico che ha già passato la fase adolescenziale che risulta essere una componente importante della pellicola.