Mentre è in corso il Festival del Cinema di Venezia 2017 che sta ospitando i big del panorama internazionale cinematografico, quali sono le sorti del nostro cinema italiano? C'è ancora speranza per i giovani talenti? Ce ne parla Andrea carpinteri, attore e presentatore italo-svizzero, nato a Lugano e trasferito a Roma nel 2008. Qui ha avuto modo di laurearsi in scienze della comunicazione e di iniziare la sua carriera da attore, diplomandosi alla scuola teatrale Beatrice Bracco, dove hanno studiato attori del calibro di ­­­Kim Rossi Stuart, Claudio Santamaria, Paola Coltellesi e Salvatore esposito.

Andrea ha partecipato a diversi film di successo come “Universitari molto più che amici”, “Il Commissario Rex” e ha preso parte ad una serie malese girata a Singapore “Meet the MP”. Attualmente è presentatore del programma “vite da copertina” in onda su TV8.

L'Intervista

- Come è iniziata la tua carriera?

Dopo la laurea ho capito che volevo fare seriamente l’attore, così ho studiato per tre anni alla Beatrice Bracco dove ho avuto modo di perfezionare la mia arte, imparare cosa vuol dire “recitare” e cercare di farlo con il cuore e l’istinto. Non nascondo che la preparazione è importante in ogni ambito lavorativo ma molto spesso si pensa che diventare attore sia semplice tanto quanto raggiungere migliaia di "like" sui social per sentirsi “arrivati”.

Ci vuole studio, pazienza, caparbietà e sacrificio perché i risultati che vediamo sono il frutto di anni e anni di delusioni e rinunce.

- Com’è la vita di un giovane attore esordiente? Cosa deve fare per emergere?

La vita di un attore alle prime armi non è facile perché per mantenerti devi lavorare e non sempre si ha la fortuna di iniziare subito come attore.

In genere si comincia col fare lavoretti saltuari, che ti permettono comunque di avere flessibilità, di poter studiare durante il giorno e di avere tempo per affrontare un provino. Questo periodo però può durare anche anni... crescendo ho iniziato a sentire la necessità di avere una stabilità e delle certezze in più ed è per questo che oggi faccio TV.

- Perché in Italia per un attore è difficile trovare una stabilità economica?

Credo sia per un insieme di fattori, tra cui pochi finanziatori che incentivano le produzioni a investire maggiormente nel cinema e in tutta la macchina che si muove dietro un film. Questo influisce sul prodotto finale che spesso è monotono e poco innovativo dato che le produzioni tendono ad investire su volti già noti e consolidati a scapito dei giovani talenti. Di sicuro, ci vuole anche tanta fortuna e un po' più di coraggio nello sperimentare attori nuovi e registi emergenti. E’ inevitabile che poi il prodotto finale sia molto simile a qualcosa di già visto.

- Cosa consigli ai giovani che vogliono intraprendere questa carriera?

L'importante è essere consapevoli che c'è da fare una bella gavetta, il che implica molti sacrifici. Tuttavia anche se la strada è lunga, sicuramente la si fa con entusiasmo, visto che è un mestiere che devi amare. Accetti anche l’idea di fare il cameriere a 30 anni pur di continuare a seguire i tuoi sogni. Personalmente non mi bastava più ed "ho fatto pace con me stesso". Ora, quando capita di prendere parte ad un film o una serie TV sono molto più rilassato, perché non mi sento "sotto pressione" come agli esordi. Attualmente lavorando in TV ho anche altri ritmi più immediati e veloci. Quando registro le puntate di “vite da copertina” le faccio di fila e in 3 ore registro anche 6 puntate, mentre il cinema è molto più lento, tanti momenti morti e pause tra la registrazione di una scena e l’altra.

Sono una persona dinamica e credo di aver trovato la mia dimensione, anche se il mio amore per il cinema resta invariato.

- Per emergere quanto contano oggi i social network?

Come attore il mondo dei social conta zero, anzi più sei defilato più crei intorno a te mistero, curiosità e attenzione. Per la televisione, invece, hanno molta influenza anche se spesso essere popolari sui social non rispecchia poi una reale notorietà, ci sono veterinari con gli addominali o bariste sexy che hanno più seguaci di star che fanno film. I social vanno presi come un gioco e ben venga se possono portare qualche soldino grazie alle sponsorizzazioni ma, per fortuna, non è lo specchio della realtà.

- Progetti per il futuro?

Intanto sono partite le registrazioni della terza stagione di “vite da copertina” su Sky, in più sto lavorando anche in redazione per un nuovo programma di Rai Uno. Penso sia fondamentale conoscere il meccanismo interno di una macchina per farla funzionare perfettamente e in futuro, mi piacerebbe curare più da vicino i contenuti dei programmi che farò. Porto avanti anche la mia passione da attore e per la seconda volta ho condiviso un set col mio amico e grandissimo attore Salvatore Esposito, dove interpreto un piccolo ruolo ma molto carino diretto da Dario Acocella, un vero talento italiano della Regia. Mi auguro nel mio futuro di non arrendermi mai e di continuare a inseguire i miei sogni, con l'impegno e la passione che ho sempre dimostrato di avere.