C'era una volta Napoli con le sue maschere, le sue contraddizioni, le sue gioie e i suoi problemi. Una città che ti accarezza mentre ti sta ferendo. Una città che 'ti costringe' a fuggire dal proprio suolo, ma che ti riaccoglie in mille modi sempre diversi tra loro. Quando vai via da Napoli (che tu sia un cittadino o un turista) inizia a cercarla nelle altre città in cui ti trovi, la sogni ardentemente mentre la disprezzi. Non si può non essere gelosi di Napoli, non si può non avere qualcosa di negativo da dire su di essa. Tutti l'abbiamo odiata e amata in maniera viscerale almeno una volta nella vita.

Tutti passano da qui. Gli artisti in particolare si legano al territorio e lo usano come fonte di ispirazione e sfondo per la realizzazione dei propri progetti.

Due spot napoletani per il nuovo profumo di Dolce & Gabbana

La scena è questa. Al regista Matteo Garrone viene chiesto di girare due spot per il nuovo profumo di Dolce & Gabbana. Gli viene spiegato che i protagonisti di questi spot saranno due star de Il Trono di Spade, gli attori Kit Harington ed Emilia Clarke. Matteo prende fiato per un secondo e comprende subito cosa dovrà fare, in che modo dovranno essere realizzate queste due sequenze cinematografiche da sessanta secondi l'una. Ha davanti due beniamini dello show internazionale, due affascinanti personaggi.

Al cospetto dei due stilisti più kitsch del mondo della moda non può di certo ipotizzare la stesura di un soggetto filosofico e celebrativo delle cime culturali del capoluogo partenopeo. Questi due spot chiedono a gran voce che si metta in primo piano il caos di Napoli. La festa è già pronta, bisogna solo darle una forma. I due attori sanno bene come muoversi.

'Tu vuò fa' l'americano' dice la musica in sottofondo (Emilia e Kit sono entrambi Londinesi, ma questi sono piccoli dettagli). Il Festival della retorica ha inizio. Pizze, danze frenetiche, dolci tradizionali, la signora coi bigodini, lo scugnizzo, o' pazziariello, la spaghettata, la confusione di voci, di corpi, di luoghi.

Il piatto è servito. Trito e ritrito. Ma ci piace molto, moltissimo.

L'ipocrisia dei benpensanti

Partiamo da un presupposto. Il centro storico di Napoli è l'immagine perfetta della confusione. Non c'è confusione ogni giorno, a tutte le ore del giorno ma c'è confusione. Le immagini che abbiamo visto nei due suddetti spot sono reali, le abbiamo osservate tutti dal vivo quando siamo stati a Napoli. Il microcosmo cinematografico realizzato in questo lavoro da Garrone può sembrare esagerato laddove si immagini di configurarlo in una situazione completamente empirica. Tutto quel caos in una strada è davvero poco plausibile, ma rispecchia comunque la realtà. Eppure in molti si sono lamentati di questa campagna pubblicitaria.

Tanti cittadini napoletani hanno riversato la propria frustrazione sul web e attraverso altri canali. Frustrazione relativa all'ennesima immagine distorta che viene data al mondo della città di Napoli. La distorsione è espressione ultima del senso di 'impotenza. che i cittadini di un territorio (il napoletano) provano nei confronti di una situazione sociale, politica e culturale che non cambia e che forse mai cambierà. I 'protestanti dello spot' magari sono quelle stesse persone che durante i giorni delle riprese nella scorsa primavera si sono riversati in strada ammassandosi nel centro storico per provare a vedere da vicino Kit ed Emilia.

L'ipocrisia dei benpensanti è forse peggiore per stile rispetto all'immagine di Napoli che Dolce & Gabbana vogliono dare al mondo.