Alla 57° edizione della Biennale Internazionale d'Arte di Venezia, lo stato caraibico del Grenada espone un padiglione che si rivela essere un piccolo gioiello di arte contemporanea. A Fondamenta delle Zattere, in zona Dorsoduro, fuori dal centro turistico ed affollato della città, su una strada meravigliosa che costeggia il Canale della Giudecca con vista sulla Chiesa del Redentore, si apre una mostra fantastica e sorprendente, ricca e varia, curata da Omar Donia, che ha già esposto in molteplici eventi come questo e che ha definito Venezia come il "culmine della carriera".

Milton Williams: il mare che ci unisce

Milton Williams presenta nel padiglione del Grenada, Sustenance, un'opera d'arte che si presenta come una serie di scatole di sardine e frutti di mare provenienti dal mondo, diversi nelle dimensioni, forma e colori, appesi al muro o a dei fili.

Nonostante le differenze che i coperchi espongono, le scelte di mercato che evidenziano i prodotti, il contenuto della scatola rimane lo stesso. per quanto si cerchi di mascherare l'unitarietà del mondo. Dall'altra parte, viene evidenziato il fattore della globalizzazione (tema forte e sentito ai giorni nostri), ponendo un accento sui costi differenti e sulle spese più o meno pesanti che i consumatori di tutto il mondo devono fronteggiare.

I Polmoni Marini di Asher Mains

Asher Mains, giovane artista di Grenada, domina una buona parte della scena con la sua mostra Polmoni Marini, una serie di teli bianchi, ottenuti da vele per la navigazione, pochi colori, e molte figure rappresentate, uomini e donne amanti del mare, che rappresentato l'esistenza, il respiro e la vita della barriera corallina.

Il nome Polmoni Marini deriva dall'uso dell'artista di alcuni oggetti tratti dall'acqua di mare, per realizzare dettagli simili all'apparato respiratorio degli umani. Questa serie di opere va a denunciare la mortalità sempre più alta delle barriere coralline che, soprattutto, nella zona caraibica si sta diffondendo.

Il padiglione si riempie con altri sei artisti oltre ai due già citati (Jason de Cares Taylor, Zena Assi, Khaled Hafez, Rashid Al Khalifa, Alexandre Muricci e Mahmoud Obaldi) che intrecciando i loro stili e modi di fare differenti, con sculture, tele, video e molto altro, hanno creato una piccola meraviglia d'arte contemporanea. Per questi motivi, il padiglione è una metà imperdibile per tutti coloro che amano l'arte e non temono di rimanere piacevolmente sorpresi nei luoghi più inaspettati.