Come si fa a diventare Renè Magritte, Marcel Duchamp, oppure Salvador Dalì? Conoscendo se stessi e facendo cosa il proprio io ci dice di fare. Questa è la formula per liberare l'arte che c'è in noi. Questa formula è altamente rivoluzionaria. Gli artisti delle avanguardie in mostra a Bologna dal 16 ottobre 2017 al 11 febbraio 2018 ci parlano della loro personale rivoluzione in un periodo storico difficilissimo come quello tra le due Guerre Mondiali.

La mostra si articola in 5 sezioni dedicate ai sogni di quei rivoluzionari: Paesaggio onirico; Automatismo e subconscio; Accostamenti sorprendenti; Biomorfismo e metamorfosi; Desiderio: musa e violenza.

Le opere, che spaziano tra dipinti, collage (Kurt Schwitters), fotomontaggi, fotografie (Man Ray), installazioni e assemblaggi di oggetti (come la Sala Mae West di Dalì riprodotta all'ingresso della mostra dall'architetto Oscar Tusquets Blanca) e ready-made (come il famoso waistcoat di Duchamp), provengono in gran parte dall'Israel Museum di Gerusalemme, dove è da tempo conservata questa bellissima collezione privata di Arturo Schwartz. Il collezionista, personaggio alquanto eccentrico, sostiene che "la vera arte è sempre rivoluzionaria" altrimenti sarebbe soltanto plagio (come dichiarava Paul Gauguin). Da questo concetto parte la realizzazione della mostra che fu già presentata all'Israel Museum tra il 1972 e il 1998 grazie al prestito del collezionista milanese.

Le Avanguardie presenti sono principalmente il dadaismo ed il surrealismo. Per ricordare, i Dadaisti creavano opere che incarnavano la poltica anti-bellica (giovani artisti che svilupparono la corrente tra il 1916 e il 1920, proprio attraversando la I Grande Guerra) e rifiutavano gli standard artistici dell'epoca; ecco perché oggetti quotidiani come un orinatoio oppure una ruota di bicicletta attaccata ad uno sgabello possono diventare pezzi d'arte.

Erano volutamente irrispettosi del passato perché disgustati dal presente. Il Surrealismo nacque dapprima come corrente letteraria quando il poeta Andrè Breton lesse L'interpetazione dei sogni di Sigmund Freud e pensò fosse sbagliato che una parte dell'uomo così imprescindibile come i sogni non fosse tenuta in debita considerazione dalla società.

Bologna a Palazzo Albergati, via Saragozza 28, dal 16 ottobre 2017 all'11 febbraio 2018. Mostra organizzata dal Gruppo Arthemisia in collaborazione con l'Israel Museum di Gerusalemme. Con il Patrocinio del Comune di Bologna e dell'Ambasciata di Israele.