Dopo aver distribuito in Italia film come "Your name" e "Oltre le nuvole, il luogo promessoci", la Dynit e la Nexo Digital continuano la loro iniziativa "Anime al Cinema" portando "La Forma della voce" film vincitore dell'ultima edizione dei Japan Academy Prize basato sul manga "A Silent Voice" di Yoshitoki Oima.

L'incontro tra due anime solitarie

Il film parla del giovane Shoya Ishida che alle elementari incontra una ragazza sorda, Shoko Nishimiya, che si trasferisce nella sua classe. Dopo poco tempo, tutta la classe comincia a tormentare la bambina, in particolare Shoya che le ruba continuamente gli apparecchi acustici.

Quando le angherie vengono scoperte, i bambini usano Shoya come capro espiatorio accusandolo di essere l'unico colpevole degli atti di bullismo. Questo provoca nel ragazzo uno stato di bassa autostima portandolo a isolarsi da tutti i suoi coetanei, rimanendo in questo stato fino alle superiori. Un giorno, dopo un tentativo di suicidio abbandonato prima ancora di attuarlo, decide di rimettersi in contatto con Shoko e cercare di diventare suo amico in modo da venire perlomeno perdonato per quello che lui le aveva fatto.

Tuttavia anche la ragazza ha grossi problemi di autostima, causati dal suo handicap. Nel suo caso sente un costante senso di colpevolezza per i problemi personali di tutte le persone che conosce, anche quando non c'entra nulla col problema.

La loro amicizia spingerà i due al cambiamento e a formare dei profondi rapporti con altri ragazzi.

Autostima, bullismo e handicap

Gli animatori giapponesi non si sono mai vergognati di usare il medium per raccontare storie realistiche su temi scottanti. Dalla sconfitta contro gli americani in "Una tomba per le lucciole" ai senzatetto in "Tokyo Godfathers", dalla fama e l'ossessione dei fan in "Perfect Blue" all'ambizione di chi ha un sogno in "I sospiri del mio cuore" e tanti altri esempi.

Probabilmente il motivo è quello di avvicinare un pubblico di qualsiasi età a temi più complessi senza limitarsi a raccontare storie di paesi lontani.

In questo caso si parla delle difficoltà della sordità e delle conseguenze che hanno il bullismo su tutte le persone coinvolte. Riguardo quest'ultimo tema, "La Forma della Voce" riesce a fare una cosa che molte altre pellicole non sono riuscite a fare: provare ad identificarsi non solo con chi subisce questi atti ma anche con chi li compie, senza indagare sulla ragione che può spingere un bambino a farlo ma piuttosto sulle conseguenze che possono avere su di lui o su tutti gli altri che lo circondano.

"La Forma della Voce" è un'opera che riesce a parlare in modo semplice di temi complessi di cui è anche complicato parlare, per questo si può solo dire che si è meritato pienamente il plauso che ha avuto in patria.