Una mostra, quella sull'Egitto al Mudec, di altissimo valore e interesse. Inaugurata il 13 settembre e aperta sino al 7 gennaio consente allo spettatore di visitare e ripercorrere l'ingresso alla tomba del Faraone Amenofi II.

Essa ospita opere provenienti da importanti musei del mondo come il Museo Egizio del Cairo, il Rijksmuseum van Oudheden di Leida, il Kunsthistorisches Museum di Vienna e il Museo Archeologico Nazionale di Firenze. Ma la particolarità di questa esposizione sta nel fatto che tutta la documentazione del grande archeologo Victor Loret, artefice della scoperta della tomba di Amenofi II, è stata acquistata dall'Università Statale di Milano ed ora il corpus dell'archivio è mostrato al pubblico con la simulazione della stessa scoperta.

Victor Loret fu uomo curioso ed eclettico, ed insigne naturalista. Nel 1886 divenne professore di Egittologia all'Università di Lione e nel 1897 riuscì ad acquisire una collezione di animali mummificati di circa 2500 esemplari. E' stato lui a scoprire la tomba di Amenofi II.

Le suggestioni della mostra

La Tomba di Amenofi II si trova nel tempio dal nome ' Milioni di Anni' collocato a Tebe Ovest , immediatamente a nord di quello di Ramesse II. Esso fa parte di una lunga serie di monumenti costruiti dai faraoni del Nuovo Regno, che acquisivano una importanza via via maggiore come centri economici e amministrativi e dal 1997 la concessione di scavo archeologico è affidata alla missione archeologica del CEFB (Centro di Egittologia Francesco Ballerini-Como)

Visitarla significa rivivere in modo immersivo lo stupore di una scoperta, in quanto i curatori hanno provveduto a ricostruire le scenografie dell'intero corpo templare, ma anche ammirare da vicino mummie, come quella della nobile Sensau ( essa dispone di una bendatura molto spessa e irregolare poi avvolta in un sudario con l'immagine di una defunta) e immagini di tac che mostrano, ingrandito su computer, tutto il sistema della mummificazione.

Presente nella mostra frammenti del Libro dei Morti di Epoca Tolemaica, con papiri che superavano originariamente in lunghezza il metro, canopi di un maggiordomo vissuto al tempo di Amenofi II, e gioielli come collane in cornalina, oro e faience.

La mostra rimarrà aperta sino al 7 gennaio con un fitto corollario di iniziative atte ad approfondire la storia dell'Antico Egitto e la sua cultura. La sua visita è di grande impatto visivo ed emotivo.