Continua a riscuotere grande successo il film "La voce negli occhi" del regista e produttore siciliano Pietro Crisafulli. La pellicola è stata proiettata nei giorni scorsi a New York, presso il Lincoln Plaza Cinemas. "L'Italia non accetta l'eutanasia, ma uccide le persone", questa una delle frasi molto forti pronunciate da Oliver Martin una volta terminato il lungometraggio.

È notte fonda in Italia quando viene proiettato "La voce negli occhi" che racconta la straziante storia di Salvatore Crisafulli - fratello del regista Pietro - conosciuto come "il Terri Schiavo Italiano", rimasto vittima di un terribile incidente stradale avvenuto a Catania l'11 settembre del 2003.

L'uomo fu giudicato clinicamente in stato vegetativo da diversi luminari della scienza medica, interpellati nella lunga odissea vissuta da Crisafulli, e durata fino al 2013, data in cui morì in attesa che un giudice italiano lo autorizzasse a curarsi con cellule staminali.

Si tratta di un film-denuncia contro la cattiva assistenza, ed in particolare lo scarso interesse del governo italiano. Scene drammatiche che hanno lo scopo di toccare lo spettatore, mettendolo di fronte al dramma vissuto dai familiari di Salvatore, si alternano ad altri momenti che raccontano l'infanzia dei due fratelli Crisafulli, legatissimi da profondo affetto, che hanno vissuto in diversi collegi. Si ripercorre, nella pellicola, la vita dei protagonisti sin da bambini, fino al giorno dell'incidente e della tragedia che si abbatte sulla famiglia, costretta a girare numerosi ospedali italiani ed europei.

Diversi luminari sentenziano lo stato di incoscienza di Salvatore, ma la mamma Angela non si rassegna, nonostante il figlio venga considerato dalla scienza medica un "vegetale". La donna, infatti, alcuni mesi dopo l'incidente percepisce che il figlio è cosciente grazie ai movimenti degli occhi che per i medici sono dettati da movimenti e pianto involontario.

"La voce negli occhi", il film su Salvatore Crisafulli, è stato già proiettato alla Camera dei Deputati e ha vinto in Italia il premio "Sezione lungometraggi oro invisibile" al XVIII Festival Internazionale che si e svolto a Lenola dal 9 al 13 agosto scorso. La pellicola contiene una scena dedicata alla lettera inviata dall'ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

La sala newyorchese era stracolma di persone che non sono riuscite a trattenere le lacrime. Lunghissimi applausi dedicati alla famiglia Crisafulli, alla madre Angela, ed in particolare a Domenico, figlio di Pietro, morto a 25 anni lo scorso 6 marzo, che aveva recitato nella pellicola nel ruolo dello spirito di Agatino, un altro fratello di Salvatore e Pietro Crisafulli, scomparso nel 1992.

Da New York sono volate accuse molto pesanti nei confronti del governo italiano, della scienza medica ufficiale ed in particolare del Vaticano. "Molto strano il comportamento del Vaticano", ha concluso Martin nel suo lungo intervento. Grande soddisfazione è stata espressa dal regista Pietro Crisafulli: "sono molto felice che il mio film in America non sia stato censurato come avviene in Italia, fiero ed orgoglioso di avere onorato i miei cari".