Cari lettori, oggi abbiamo avuto modo di analizzare una delle nuove uscite edite da Mondadori; stiamo parlando di ‘Ciò che non muore mai’, libro scritto da Alfonso Signorini. Il direttore editoriale della rivista settimanale ‘Chi’ ed opinionista fisso del reality show Grande Fratello Vip condotto da Ilary Blasi, questo nuovo volume ha voluto dedicarlo a Frederic Chopin.

Il genio polacco naturalizzato francese, morto a Parigi nel 1849 a soli 39 anni, viene indicato come simbolo di fragilità umana, talento, passione e capace di provare un grande amore nei confronti della musica.

Si ripercorre nel libro l’infanzia del piccolo talento, la storia di suo padre e i grandi sentimenti che lo hanno legato alla scrittrice George Sand (il suo vero nome era Amantine Aurore Lucile Dupin). Un amore controverso quello che Chopin ha provato per quella che fu la sua compagna per ben otto anni, visto che la donna era molto affascinante ma allo stesso tempo anticonformista, rivoluzionaria, una femminista convinta e con un matrimonio alle spalle.

Recensione di ‘Ciò che non muore mai’ di Alfonso Signorini

Madre di due figli avuti da una precedente relazione, George Sand riuscì in qualche modo a influenzare tantissimo Chopin, che si ritrovò in più occasioni a fare sia da padre che da madre ai due piccoli grazie alla sua spiccata sensibilità ed ai sentimenti nobili che era in grado di provare.

Un uomo dalla salute cagionevole e dal talento smisurato, che ha amato ed allo stesso tempo odiato la compagna francese, creando quella che al giorno d’oggi si potrebbe definire una famiglia allargata. Le convinzioni della Sand andavano infatti in controtendenza con gli ideali tipici dell’epoca, secondo cui una donna non poteva esprimere al meglio le sue idee e trovare una propria dimensione.

La loro relazione è sempre stata vissuta tra il paradiso e l’inferno, dove in questi otto anni il compositore originario di Varsavia ha vissuto il suo momento artistico di maggiore spessore. L’autore ci illustra la stessa natura fragile di Frederic, il suo animo tormentato e la voglia del polacco di riversare tutta la sua infelicità nella sublime musica, capace di spazzare via tutti i cattivi pensieri.

Signorini riesce così a raccontare la biografia di uno dei più grandi geni della musica classica (grande passione del conduttore e personaggio televisivo milanese) sotto forma di romanzo, in una lettura piacevole e molto scorrevole.