Si è appena conclusa la XII° edizione del Premio letterario Minerva Letteratura e Impegno civile svoltosi a giugliano in Campania nella sede dello storico Palazzo Palumbo. Quest’anno calendario fitto di incontri che ha visto l’associazione culturale Minerva nella persona della Presidente Bianca Granata Guadalupi premiare il 22 novembre Suor Rita Giaretta che con Casa Rut a Caserta ha ridato vita e dignità ad oltre 600 ragazze provenienti da ogni parte del mondo rese schiave dal racket della prostituzione. Il 23 novembre la giuria - Antonella Cilento, Wanda Marasco, Francesco Costa.

Francesco Durante, Bianca Granata - si è riunita per votare i tre finalisti del Premio Letterario Minerva di quest'anno: Donatella Di Pietrantonio con L’Arminuta (Einaudi), Gianluigi Ricuperati con La scomparsa di me (Feltrinelli) e Laura Bosio e Bruno Nacci con Per seguire la mia stella (Guanda). In una sala gremita, i giovani studenti delle scuole locali Liceo De Carlo, Liceo Cartesio e Istituto tecnico commerciale Minzoni impegnati nel Progetto lettura hanno votato accanto a giurati, iscritti ed amici dell’associazione, testimoniando la collaborazione sinergica oramai consolidata tra mondo della scuola e associazione culturale.

Vince Donatella Di Pietrantonio con L'arminuta

Vincitrice di questa edizione Donatella Di Pietrantonio già Premio Campiello 2017: 127 voti per l’Arminuta e secondi ex aequo con 27 voti gli altri due romanzi finalisti.

L'Arminuta, (termine dialettale traducibile in 'la ritornata'), è ambientato in Abruzzo, anche se non in un luogo geografico preciso e definito ed approfondisce il tema del rapporto madre-figlia nei suoi lati più anomali e patologici. La scomparsa di me di Gianluigi Recuperati narra di un vero e proprio viaggio nell’interiorità, è un’ autentica ricerca di una nuova definizione dell’interiorità, è un modernissimo teatro degli spiriti, una paradossale dichiarazione d’amore per la vita, per la sua molteplicità straziante.

Per seguire la mia stella di Laura Bosio e Bruno Nacci narra le vicende di Chiara Matraini tra Storia e invenzione, riportando in vita passioni e intrighi del Rinascimento italiano e facendo riaffiorare nelle menti dei lettori una straordinaria figura femminile a lungo dimenticata.

Poi tutti al carcere femminile di Pozzuoli

Gli autori il 24 novembre hanno concluso il loro percorso concorsuale recandosi presso la Casa circondariale femminile di Pozzuoli dove le detenute impegnate nel progetto lettura hanno potuto incontrare gli scrittori ed intrecciare le proprie vite con quelle dei protagonisti delle vicende narrate nei libri letti.

Commozione e grande voglia di condivisione di una pratica, quella della lettura, risultata non semplicemente terapeutica per chi è obbligata a scontare una pena significativa in quei luoghi, ma addirittura diagnostica rispetto alle singole motivazioni ed alle individuali esistenze dei presenti.