Una cavità alta 8 metri e larga due, profonda all’incirca una trentina di metri, è stata scoperta all’interno della Piramide di Cheope, in Egitto. Si tratta di una camera misteriosa, individuata grazie ad uno studio scientifico che si è servito di tecniche di rilevamento basate sui raggi cosmici e sulla Fisica delle particelle e, pertanto, non invasive per il reperto archeologico. La ricerca, pubblicata su Nature, è stata condotta nell’ambito del progetto ScanPyramids da un gruppo di ricercatori di fama internazionale, di cui fanno parte anche l’egittologo Zahi Hawass, ex ministro egiziano delle Antichità, e l’archeologo Mark Lehrer, direttore dell’Ancient Egypt Research Museum.

Il progetto

Le tecnologie disponibili hanno consentito ai ricercatori di individuare la presenza della misteriosa cavità all’interno della Piramide di Cheope attraverso la rilevazione di muoni, particelle subatomiche provenienti dallo Spazio, simili agli elettroni, ma più massicce. I muoni, prima di essere assorbiti dalla Terra, possono attraversare centinaia di metri di roccia, mutando la propria traiettoria in base alla sostanza in cui si imbattono. Appositi rilevatori di muoni permettono di scoprire se questi, una volta entrati a contatto con l’atmosfera, abbiano attraversato la roccia o l’aria e proprio questa tecnica ha portato i ricercatori alla scoperta di una cavità prima ignota all’interno della Piramide di Cheope.

La Piramide di Cheope

La grandiosa struttura funeraria fu costruita in Egitto attorno al 2.500 a.C. per ospitare la salma del faraone Cheope, della Quarta Dinastia. Nota anche come la Grande Piramide, la Piramide di Cheope è la più antica delle sette meraviglie del mondo antico e la più imponente del complesso piramidale della necropoli di Giza, di cui fanno parte anche le piramidi di Chefren e Micerino.

Nel IX secolo il califfo Ma’mun scavò una galleria e penetrò all’interno della struttura nella speranza di impossessarsi del grande tesoro del Faraone, ma non vi trovò ormai più nulla. Fino a poco fa si sapeva con certezza che all’interno della piramide ci fossero la Camera del Re e la Camera della sua Sposa Reale, più in alto, e la Camera ipogea, in basso, collegate da tunnel e cunicoli.

Ma la recente scoperta apre per gli archeologi nuovi scenari di ricerca.

Le prime ipotesi

Zahi Hawass ritiene che gli spazi vuoti presenti all’interno della piramide non siano necessariamente delle vere e proprie stanze, ma che, piuttosto, debbano essere considerati come degli ambienti con una funzione tecnica, progettati per alleggerire la struttura dell’imponente edificio e consentire il deposito degli strumenti necessari alla realizzazione della piramide, in fase di costruzione. Tuttavia, il capo dell’Heritage Preservation Innovation Institute, Mehdi Tayoubi, che ha condotto lo studio, spiega che le dimensioni della cavità lasciano pensare che fosse stata progettata con uno scopo ben preciso, funzionale o simbolico.

Al momento non è possibile conoscere la reale funzione della camera misteriosa, apparentemente irraggiungibile, né il suo eventuale contenuto. Ma l’Antico Egitto è ricco di sorprese e fascino e di certo non mancheranno approfondimenti su questa magnifica scoperta.