Alessandro Gassmann spera di ricevere "Il Premio" più bello dal pubblico che assisterà al suo nuovo film al cinema. L'ultimo lavoro del figlio del grande Vittorio è proiettato nelle sale del Bel Paese dal 6 dicembre 2017 ed è destinato a sbancare i botteghini nel corso del weekend dell'Immacolata.

Il Premio è una brillante commedia che vede protagonista Gigi Proietti nelle vesti di Giovanni Passamonte. Quest'ultimo è uno scrittore di fama internazionale che ha una terribile paura di viaggiare in aereo. La trama si sviluppa intorno al lungo viaggio dall'Italia alla Svezia, che l'autore ha deciso di affrontare in auto con il suo assistente di fiducia.

La meta finale da raggiungere è Stoccolma, dove Passamonte deve ritirare il prestigioso Nobel per la letteratura. Superate le perplessità del fido Rinaldo (Rocco Papaleo) lo scrittore parte in auto ma si trova, inaspettatamente, ad affrontare una lunga trasferta con i due figli che diventa introspezione.

'Un viaggio che avevo sempre sognato di fare'

Oreste (Alessandro Gassmann) è un ex atleta olimpionico che vive una fase di grande incertezza, in quanto la sua palestra rischia di chiudere mentre Lucrezia (Anna Foglietta) è una blogger nevrotica. Negli anni, Passamonte ha avuto un rapporto altalenante con la prole e la lunga trasferta svedese è diventata un'occasione per conoscersi meglio. Dall'altra parte, i figli hanno sempre contestato al genitore una vita fuori dagli schemi, con amanti e fratellastri sparsi per il mondo.

Gassmann ha chiarito che il film gli ha permesso di intraprendere un viaggio che aveva sempre sognato di fare. Il regista ha rivelato che la trama richiama luoghi ed esperienze della gioventù. L'attore ha spiegato che la scelta del ruolo del padre è ricaduta su Gigi Proietti perché è una delle persone che meglio conosce le vicende interpersonali della sua famiglia.

I viaggi con il padre ed i lunghi silenzi

'Il film richiama tante situazioni che mi riguardano'. Il cinquantaduenne ha rimarcato che papà Vittorio aveva auto potenti ma guidava molto male. 'Per tale motivo spesso preferivo mettermi io al volante'. In auto, padre e figlio parlavano poco ma il romano ha sottolineato che i lunghi silenzi, spesso, valevano più di tante parole: 'Diceva le verità in maniera netta'.

Alessandro Gassmann non ha escluso di realizzare, in futuro, altri lavori che ricordino il padre: 'Fa parte della storia artistica di questo paese'. Nell'attesa di prossimi impegni, Il Premio, per il regista romano, potrebbe arrivare dal botteghino a suon di record di incassi.