Mentre il team di Justice League sbanca i botteghini dei Cinema italiani incassando circa 5 milioni di euro, gran parte delle rimanenti sale è ancora impegnata a proiettare le gesta di un altro supereroe, ovvero il blockbuster "Thor: Ragnarok", interpretato da Chris Hemsworth.

In tutte le librerie fioccano pubblicazioni sugli eroi con la maschera e il mantello

Sono da poco usciti due volumi che provano a colmare la grande curiosità su questo mondo e i suoi personaggi: parliamo di "King-Size Kirby", un tomo di oltre 800 pagine in cui vengono raccolti quarant'anni di Spider-Man, Captain America ed altri noti supereroi (aa.vv.

Panini Comics-Marvel, 120 €), e di "Tutto quello che non sai sui Marvel", una sorta di enciclopedia che prova a mettere ordine nel caos dei superpoteri (aa.vv. Marvel, 19,90 €).

Insomma, il fumetto è ormai diventato uno dei più influenti mezzi di narrazione, passando agilmente dalla pagina allo schermo. L'immagine del ragazzino che nascondeva i giornalini sotto il proprio letto o sbirciava clandestinamente le vignette da dietro il libro di matematica, oggi non ha più nulla di clandestino.

I supereroi interpretano le nostre fantasie, i nostri sentimenti, ma soprattutto le nostre paure

Sia giovani che adulti riconoscono nei fumetti e nei film fantastici un mezzo di evasione da una realtà non solo noiosa, ma soprattutto drammatica: non è un caso, allora, che dalla tragedia dell'11 settembre fino ad arrivare alle vicende dei giorni nostri, l'appeal dei supereroi non abbia fatto altro che crescere, esattamente come accadde nel secondo dopoguerra e nel corso della Guerra Fredda.

Così, se negli anni '50 il male era rappresentato dalla minaccia nucleare e dal pericolo extraterrestre, oggi l'insidia del nemico sconosciuto non può che arrivare dal terrorismo islamico.

In un'edizione speciale della Marvel intitolata "Heroes", Capitan America e compagni scavano tra le macerie di Ground Zero accanto ai pompieri e, rispetto al solito, in questa circostanza appaiono impotenti e disperati.

Per tornare a "Justice League", il regista Zack Snyder (già autore di pellicole come "Watchmen" e "L'uomo d'acciaio") racconta a modo suo lo stato attuale del nostro pianeta e, a guardare bene, più che un film di supereroi sembra un trattato di geopolitica.

Superman è morto, c'è il cattivo che minaccia il mondo occidentale rappresentato dal diabolico Steppenwolf, ci sono delle cellule dormienti sparse in ogni angolo della Terra che però nel film si chiamano "scatole madri", e infine i "buoni" che mettono insieme un'alleanza un po' scollata che ricorda la NATO, dove al posto di Trump, Macron e Theresa May, ci sono Flash, Batman e Wonder Woman.