"Nella vita tutto, tranne la coltura delle orchidee, deve avere uno scopo", è una delle frasi tipiche di nero wolfe protagonista della celebre serie di romanzi gialli dello scrittore statunitense Rex Stout che offre con il suo Natale di morte, una macabra ma interessante novella con Nero Wolfe e Archie Goodwin protagonisti. Per chi ama il giallo, anche a Natale, potrebbe essere uno dei regali più azzeccati, specialmente ora che i gialli sono tornati in auge grazie alle numerosissime serie Tv dedicate ai più grandi investigatori della storia, una di queste proprio sul grande Nero Wolfe interpretato magistralmente da Francesco Pannofino che si presenta sul piccolo schermo non più solo come doppiatore ma anche come attore, e che attore!.

Nero Wolfe: logica, orchidee e buona cucina

Oltre alla logica deduttiva, essenziale nei romanzi gialli di Rex Stout, Nero Wolfe incarna un personaggio particolare, molto aperto alla cura delle orchidee, che riesce a far crescere come nessun botanico potrebbe fare nella sua piccola serra, nonché alla buona cucina. Come cuoco e come botanico Wolfe infatti non teme nessuno, neanche la giuria di Master Chef che anzi dovrebbe regalargli un titolo onorario per la meticolosità e la bravura nella preparazione di ogni succulento pasto. Le intuizioni del celebre detective di New York nascono infatti proprio in cucina o in serra, in pratica durante uno dei suoi due hobby preferiti, in quanto Nero Wolfe non è un investigatore d'azione, anzi, non si muove mai dalla sua casa, dove ha allestito una cucina ben fornita, una serra e uno studio.

Rinchiuso nelle sue 4 mura domestiche il personaggio creato da Rex Stout risolve ogni caso che gli viene sottoposto, facendo a volte imbestialire la polizia di New York che brancola nel buio quando lui ha già scoperto il caso. Braccio sul campo di Wolfe è Archie Goodwin, che si reca sui luoghi dei delitti, raccoglie prove e parla con la stampa eseguendo gli ordini del suo capo.

Archie e Nero compongono un connubio perfetto tra mente e braccio a cui nessun criminale può sfuggire, perché la logica di Nero Wolfe non è seconda a nessuno e se la batte con il suo più anziano collega londinese, ovvero quel Sherlock Holmes che a differenza di Wolfe è sempre in prima linea e risolve i casi non grazie alla deduzioni ma alla cura maniacale dei particolari. Con il freddo invernale da passare sicuramente in casa davanti al camino un buon libro di Stout è quello che ci vuole.