Angelica Preziosi è indubbiamente una bellissima ragazza, ma indubbiamente anche tanto di più. Modella, indossatrice, finalista di Miss Italia 2017, e poi volontaria nella comunità di Sant'Egidio di Roma. L'abbiamo raggiunta al telefono per un'intervista e ci ha dedicato qualche minuto tra i suoi mille impegni. La finale di Miss Italia, i suoi progetti nella moda, il sogno della televisione e un impegno speciale che ama tanto.

La comunità di Sant'Egidio e le "Scuole della pace"

Angelica, ci parli del tuo volontariato per la comunità di Sant'Egidio?

Faccio volontariato al Sant'Egidio da circa un anno, una volta a settimana. Lavoriamo con i bambini, quelli che seguo io hanno otto, nove anni. Li aiutiamo a fare i compiti e a capire il valore della condivisione. È una cosa fondamentale per quei bambini, penso ai minori rom, che non sono abituati a farlo. Penso a quei bambini che vivono realtà difficili all'interno delle mura domestiche. La sede in cui mi trovo io è al quartiere Garbatella di Roma e tutte le sedi fanno capo alla comunità di Sant'Egidio di Trastevere. Le chiamiamo 'Scuole della pace'.

Cosa ne pensi della visione della donna oggetto nei media?

Intanto cominciamo con il dire che la donna ha sempre il potere di non rendersi oggetto.

Ovviamente non è detto che una bella donna debba essere vuota. Pensiamo ad Audrey Hepburn, una donna bellissima e molto intelligente. C'è poi il fenomeno (il riferimento è al recente scandalo delle molestie sessuali nel cinema, n.d.a.) di quelle donne che usano il proprio corpo come una merce, per fare carriera o ottenere qualcosa.

Vedo ragazzine di 12, 13 anni, estremamente sessualizzate, che forse non si rendono nemmeno conto che farsi un selfie mezze nude sotto la doccia induce gli uomini a vederle in modo distorto. Appunto come un oggetto.

Quale potrebbe essere secondo te una possibile soluzione?

Proponendo modelli positivi. Noi donne dello spettacolo abbiamo una responsabilità e possiamo essere degli esempi positivi per le ragazzine che ci guardano.

La femminilità può essere trasmessa anche in modo positivo, più completo. Ci sono tante donne nel mondo dello spettacolo che, come me ad esempio, fanno volontariato, o portano avanti tante belle iniziative, trattano temi importanti.

L'esperienza a Miss Italia

Cosa ti porti dietro della tua esperienza a miss Italia e cosa del tuo volontariato?

L'esperienza a miss Italia è stata un percorso importante. Per alcuni versi difficile, perché a dispetto della bella facciata, lì si vivono invidie e si creano gruppi. Mi è sembrato, per certi versi, di essere tornata al liceo, con tutte le sue dinamiche di rivalità e competizione. D'altro canto per me è stata naturalmente una bellissima opportunità lavorativa, che spero mi porti lontano.

Del mio volontariato mi porto dietro soprattutto la crescita. I bambini sono delle spugne, ma altrettanto possiamo essere noi con loro. Hanno da insegnarci tanto. Ci insegnano a guardare oltre noi stessi, ad andare al di là del nostro modo di pensare. Ogni bambino è un mondo, e tu devi imparare a relazionarti con lui in modo ogni volta diverso. Per esempio, questo Natale mi ha commossa ritrovare in loro la magia, il credere ancora a babbo Natale, il loro essere felici di tutto. Il mondo dello spettacolo ti porta a concentrarti troppo su te stesso. I bambini mi ricordano di andare oltre.

Il tuo sogno nel cassetto?

Mi piacerebbe molto fare televisione, un mondo che amo e nel quale vorrei mettermi alla prova, con umiltà e partendo dalla gavetta, e soprattutto senza mai scendere a compromessi. Poi cosa posso dire? In realtà di sogni nel cassetto ne ho tanti, ho solo 25 anni, ma dopotutto la vera felicità non è continuare a sognare?