In scena dal 29 dicembre al 21 gennaio 2018 al Teatro dell'Angelo di Roma Nell'anno del Signore, capolavoro indiscusso di Luigi Magni in chiave risorgimentale e anticlericale, ricalca il successo avuto lo scorso anno da "In nome del papa re", altro successo di Magni con un indimenticabile nino manfredi nel ruolo del mons. Colombo da Priverno. Nell'anno del Signore è un capitolo antecedente a quello de In Nome del papa Re, in quanto a entrare in scena sono i moti rivoluzionari degli anni '20 dell'800, moti a carattere borghese e aristocratico che non hanno portato a nulla l'Italia ma che hanno versato molto sangue specialmente tra i giovani idealisti che legarono la propria esistenza alla nazione contro il potere tirannico e despotico dei Papi Re.

Antonello Avallone ripropone quest'anno nella splendida cornice teatrale, quello che può essere considerato un classico storico della Roma risorgimentale che vede i prodromi di quella che sarà l'insofferenza dei romani al papato che rappresenta quasi una potenza straniera dedita al controllo di Roma piuttosto che un principato italiano che avrebbe dovuto ricalcare i fasti dell'antico impero e proteggere i deboli e i bisognosi seguendo l'esempio del Cristo. Il papato non era niente di tutto ciò, e lo sanno bene i due poveri rivoluzionari che traditi da un loro compagno per vendicarsi tentano di ucciderlo. L'assassinio non ha però l'esito sperato, il traditore riesce a sopravvivere denunciando i due malcapitati alla polizia pontificia e al segretario di stato papale che li condanna a morte senza alcun appello.

Sul palcoscenico non c'è solo uno Stato, quello pontifico, che pur definendosi cristiano non è assolutamente incline al perdono, ma anche una Roma violenta e barbarica, dove i suoi cittadini ignoranti invece di ricercare la pace amano la guerra e le decapitazioni, tanto da invogliare la Chiesa a uccidere il prima possibile i due rivoltosi per il loro sollazzo, a dimostrazione di come spesso il popolo possa diventare una belva affamata di sangue se ben strumentalizzato, proprio come accade nelle più feroci dittature.

A far da contorno alla vicende c'è l'amore non corrisposto tra un calzolaio, che si rivelerà essere Pasquino, ovvero colui che faceva parlare le statue di Roma contro il potere temporale dei Papi, e una giovane e affascinante ebrea costretta a vivere nel ghetto per l'intolleranza dei romani e dei cattolici verso il popolo israelitico.

Nino Manfredi e Claudia Cardinale

Pensando al ciabattino Cornacchia e alla giudea Giuditta non si può non pensare agli eterni Nino Manfredi e Claudia Cardinale, due degli attori più illustri del cinema italiano che hanno interpretato questi due personaggi nel capolavoro di Magni. Gli attori che metteranno in scena Cornacchia e Giuditta non possono che ispirarsi a loro, ricalcando la bravura di Manfredi e la bellezza, nonché la bravura per quanto riguarda la recitazione, della Cardinale.