Leggere come un velo, affascinanti, ma decisamente inquietanti: sono le meduse. L'incontro con questi animali urticanti presso le nostre rive è sempre più frequente. Secondo i dati raccolti dal progetto italiano ‘Occhio alla medusa’ in collaborazione con Focus, in sei anni, dal 2009 al 2015, gli avvistamenti di questi animali lungo le coste italiane sono aumentati di 10 volte, con il picco più alto registrato nel 2013. Ma il proliferare esponenziale delle meduse non sembra arrestarsi, complici l'effetto serra che fa migrare le specie tropicali nel Mar Mediterraneo, la pesca eccessiva dei pesci, loro competitori per l’alimentazione, e l’aumento della disponibilità di substrati adatti all’insediamento della fase iniziale del loro ciclo biologico.

Un articolo apparso ieri su Il Messaggero rimanda ai consigli che possiamo trovare sul sito dell'Ospedale "Bambin Gesù di Roma".

Il "morso" della medusa

Impropriamente, quando si parla del temibile effetto procurato dalle meduse, si parla di "puntura" o "morso". In realtà queste creature emettono delle sostanze urticanti, per cui basta ritrovarsi nei pressi dei loro filamenti o tentacoli, anche senza toccarli, per procurarci irritazioni cutanee dolorose, gonfiore e arrossamento. Specie con i bambini, poco avvezzi a mantenere la dovuta distanza da questi animali, da cui spesso anzi ne vengono attratti, occorre prestare molta attenzione. Appena "punti" dalla medusa la pelle si irrita, diventa rossa, e compaiono piccoli pomfi, tipo orticaria.

Da subito il bruciore è molto intenso, per poi attenuarsi nel giro di 10-20 minuti. Da questa fase in poi comincia un'intensa sensazione di prurito.

Cosa fare in caso di "puntura" di medusa

Qui di seguito le raccomandazioni dell'ospedale "Bambin Gesù di Roma", valide sia per grandi che per piccini:

  • Mantenere la calma: non appena ci si accorge dello spiacevole inconveniente è bene uscire dall'acqua mantenendo la calma per evitare il panico in spiaggia. Se si è in difficoltà o al largo richiamare l'attenzione per essere soccorsi;
  • Eliminare i residui di medusa: staccare delicatamente le eventuali parti di medusa rimaste con le mani, onde evitare l'ulteriore diffusione nella pelle dei liquidi urticanti. Come primo intervento è utile sciacquare la parte colpita con acqua di mare;
  • Gel al cloruro di alluminio: il medicamento ideale, da portare in spiaggia opportunamente sempre con sé, è il gel al cloruro di alluminio, un gel dall'effetto astringente che ha un immediato effetto anti-prurito ed impedisce l'ulteriore diffusione delle molecole tossiche del veleno di medusa sulla pelle. Questo gel risulta utile anche in caso di punture d'insetto;
  • Pomate al cortisone: in mancanza del gel al cloruro d'alluminio anche una pomata a base di cortisone può essere utile, ma i suoi effetti sono decisamente più ritardati (agisce dopo circa 20-30 minuti, quando il picco dei sintomi della puntura di medusa comincia a scemare naturalmente);
  • Non grattarsi: anche se il prurito si fa intenso evitare di grattarsi per non peggiorare la situazione (il veleno si diffonderà più estesamente);
  • Assolutamente no a: ammoniaca, succo di limone, aceto o alcool;
  • Quando chiamare il 118: se la situazione si fa critica, l'area colpita è particolarmente estesa (specie se la persona morsa è un bambino) o vi è comparsa di difficoltà respiratorie, pallore, sudorazione e disorientamento (rischio shock anafilattico) è bene chiamare immediatamente il 118 o farsi trasportare al pronto soccorso più vicino.