I viaggi nel tempo sono qualcosa di ideato ed immaginato in tantissimi film e serie TV. Sfortunatamente questa tecnologia non è ancora disponibile, almeno per quanto ne sappiamo, all'umanità. È bello potersi immaginare durante i viaggi dell'era della terra e dell'uomo, dai tempi dei dinosauri all'epoca delle grandi scoperte e conquiste. Ed è proprio in un dipinto del 1937 raffigurante dei nativi americani e dei coloni che si intravede qualcosa di molto strano e misterioso.

L'oggetto tra le mani del nativo

Come scritto poc'anzi i viaggi nel tempo sono solamente fantasia ancora, o almeno è quello che tutti noi sappiano e ci viene detto.

Non si può escludere però che vengano effettuati esperimenti in segreto e che abbiano prodotto risultati significativi. Quanto raffigurato nel murale lascia senza parole e non ci si riesce a dare una spiegazione razionale. Nel dipinto un nativo americano tiene stretto in una mano un qualcosa di forma rettangolare e fina decisamente somigliante a un iPhone. Anche da come tiene le dita sul retro e il pollice davanti sembra proprio che stia utilizzando uno smartphone. Lo smartphone sicuramente negli anni '30 non esisteva e né tanto meno durante la colonizzazione delle Americhe. Il murale è esposto presso il Commonwealth of Massachusetts State Office Building di Springfield, nel Massachussets. Tra l'altro il dipinto è opera di un artista italiano, tale Umberto Romano, come celebrazione alla fondazione della città di Springfield.

L'artista voleva raffiguarare l'incontro, realmente accaduto, tra i coloni inglesi e due delle più importanti tribù nel New England. I nome di queste tribù erano Nipmuc e Pcumtuc.

La polemica sul murale

In realtà il dipinto già si conosceva da diverso tempo ma solo ultimamente, quando qualcuno ha notato un oggetto tra le mani del nativo, il caso è stato portato agli onori della cronaca.

Effettivamente il nativo americano ha qualcosa tra le mani, nettamente somigliante ad uno smartphone di ultima generazione (tra l'altro sembra anche essere dipinta la fotocamera sul retro). Non si può non notare anche il gesto e la postura dell'uomo, un atteggiamento che si ha quando ci si sta per scattare un selfie. La cosa incredibile è il fatto che questa scena sarebbe accaduta addirittura 400 anni prima di quando è stato dipinto il quadro.

Per gli amanti dei misteri questo è sicuramente qualcosa che fa per loro. Inoltre il colono inglese raffigurato al centro è William Pychon, autore di un libro che è stato censurato e dato alle fiamme nel Nuovo Mondo.