La truffa è presto fatta. Una semplice chiamata può infatti diventare fatale per chi casca nella 'trappola'. Ma di cosa stiamo parlando? Nelle ultime giornate, diversi utenti hanno segnalato che, rispondendo ad alcune chiamate sconosciute, hanno visto attivarsi servizi mai chiesti, con tanto di salasso sulla fattura. Un voce computerizzata chiama infatti una serie di numeri telefonici, con l'intento malvagio di truffare chi sta dall'altra parte della chiamata. Un truffatore che, con un programmino, 'monta' alla perfezione la voce dell'utente con un contratto vero e proprio, facendo comparire una sorta di consenso all'attivazione di un determinato servizio.

Al truffaldino basta semplicemente il ripetersi di un semplice "SI". Ma è possibile che si possa essere vittima di una truffa in un modo cosi banale?

Un semplicissimo SI può mettervi nei guai

La registrazione vocale - ormai da tempo - ha valore ai fini di una sottoscrizione di un determinato servizio, ma spesso richiede anche una firma cartacea o digitale per concretizzare il tutto. In questi casi, è a carico della società inviare una copia del contratto - via posta o via mail - per mettere a conoscenza il sottoscrivente da quanto acconsentito in fase di chiamata vocale. Una volta visionato il tutto, si procede con la firma e la spedizione al mittente della copia autenticata.

La truffa telefonica è pertanto nulla se non si risponde nero su bianco al contratto sottoscritto telefonicamente.

Si avrà dunque la possibilità di recedere dal contratto, previo l'utilizzo effettivo del servizio proposto. In questo caso infatti bisognerà corrispondere l'importo dovuto a chi ha fornito una determinata prestazione o servizio. La malafede di questi truffatori può comunque rivelarsi oggetto di problemi per lo sfortunato 'cliente forzato' che vi incappa.

Solitamente non è infatti semplice rescindere il contratto telefonico, specie se il servizio continua ad essere protratto nel tempo.

Truffa: come difendersi

Il "SI" detto a telefono può dunque rivelarsi una delle truffe più usate in questo periodo. Come appena detto, allontanarsi da chi vi ha truffato è spesso difficile, anche se si avvia la procedura per tempo ( ovvero entro i 14 giorni dalla sottoscrizione).

E' questo infatti l'arco di tempo che la legislatura prevede per il diritto di ripensamento. Entro tale lasso di tempo non si rischiano multe o particolari more contrattuali. Teoricamente si, visto che poi la pratica risulta difficile da attivare.

E' dunque consigliato stare attenti a cosa si dice al telefono, evitando di pronunciare l'avverbio "SI". Specie quando vengono tirati in causa parenti che stanno male, o che sono in carcere, e simili. Evitare inoltre di rispondere affermativamente a domande del tipo "si/no" che spesso hanno alla base scopi malvagi. In caso si fosse cascati nella truffa, e l'azienda che presta il servizio non vuole ascoltare le richieste del consumatore, è possibile denunciare l'accaduto all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom).