Esistono date che nella storia dell'umanità significano molto, date che vengono associate a un evento storico, rivoluzionario, di grande rilievo. Così ci ricordiamo del 12 ottobre, giorno in cui nel 1492 è stata scoperta l'America, o ci ricordiamo del 14 luglio, che associamo al 1789 e alla rivoluzione francese. Non sono molte però le date che sono riuscite a cambiare la storia per ben due volte (anzi, due volte e mezzo). Una di questa è proprio il 9 novembre.

La mattina del 9 novembre del 1923 Hitler, con circa tremila uomini, marciò a Monaco per quello che è diventato noto come il Putsch di Monaco.

Il tentativo di Hitler e del suo partito (il Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori) fallì e quest'ultimo venne messo fuori legge. In quell'anno questa data rischiò di cambiare la storia. Ma la questione era solo rinviata.

La notte tra il 9 e il 10 novembre del 1938 è conosciuta come la Notte dei Cristalli: Hitler è ormai al potere dal 1933, 10 anni di ritardo dal suo primo tentativo fallito. Per celebrare questa ricorrenza il Führer insieme agli alti funzionari del partito si incontrarono a Monaco dove il Ministro per la Propaganda Goebbels durante un discorso attaccò duramente gli ebrei e annunciò che il Partito Nazista non avrebbe organizzato azioni antisemite ma se queste fossero avvenute non sarebbero state ostacolate.

I comandanti delle SA presero subito la palla al balzo: gli uomini dell'organizzazione uscirono in borghese per le strade e diedero inizio ad una notte caratterizzata da violenze di ogni genere. Le sinagoghe furono danneggiate e bruciate, le vetrine dei negozi ebrei rotte (da qui il nome dell'evento) e ci furono saccheggi e violenze fisiche di ogni genere.

Da questa notte iniziò il definitivo allontanamento degli ebrei dalla vita sociale dello stato nazista e l'inizio di una progressiva escalation che portò a quella che è oggi conosciuta come la "soluzione finale".

Ma il 9 novembre è destinato a cambiare la storia un'altra volta, in questo caso in un modo totalmente opposto: nel segno della libertà e della riconquistata democrazia.

Il 9 novembre 1989 in una conferenza stampa Schabowski, portavoce del Partito di Unità Socialista che governava la Germania dell'Est, da tempo ormai uno stato con un forte deficit democratico, annunciò la decisione del partito di concedere ai suoi cittadini dei visti per poter passare il confine che separava la Germania Orientale da quella Occidentale.

Tale iniziativa era stata però concordata da poco e sarebbe entrata in vigore dopo qualche giorno per dare il tempo a chi gestiva il confine di organizzare il controllo dei permessi. Schabowski dunque non era stato informato adeguatamente e alla domanda di un giornalista italiano che chiedeva da quando fosse in vigore tale norma un po' impacciatamente iniziò a frugare tra le carte.

Non trovando risposte affermò, con una frase che rimarrà nella storia, che sarebbe stata "efficace immediatamente".

L'effetto di queste semplici parole fu incredibile: un'ondata di persone della Germania dell'Est si riversò nelle strade e si riunì davanti al muro. Le guardie, senza ordini a riguardo e in numero troppo esiguo per la massa di gente che si trovavano davanti, dovette aprire i posti di blocco. La notte passò nella festa generale tra birra gratis offerta dalle birrerie della zona e tedeschi tra loro sconosciuti, dell'ovest e dell'est ma in primis tedeschi, che si abbracciavano e festeggiavano insieme dopo che un muro che non avevano voluto aveva diviso le loro vite per decenni. Era così iniziata la caduta del muro di Berlino e della cortina che divideva Berlin, la Germania e l'Europa e che cambiò ancora una volta la storia del mondo. In che giorno? il 9 novembre, un'unica data che ha cambiato in modi opposti le vite di milioni di persone.