Secondo la teoria degli antichi astronauti, ma anche secondo la logica mentale, l'origine dell'uomo non deve essere ricercata attraverso lo studio dell'evoluzione della scimmia. Se ci si riflette un po' meglio forse si potrà facilmente capire che una specie si può evolvere, vero, ma non mutare completamente. Una specie animale può migliorare le sue capacità, diventare più grande, modificarsi, ma non diventare qualcosa di completamente diverso. A questo proposito entra in scena il maggior esponente della teoria degli antichi alieni. Zecharia Sitchin scrisse un libro intitolato "Il Libro Perduto del Dio Enki", ma chi è Enki?

Enki, il Dio creatore

Il Dio Enki è una figura che compare all'interno della mitologia sumera, egli è la divinità del bene, dell'acqua, della sapienza e della creazione. Giunse sulla Terra circa 445.000 anni fa per una missione legata all'estrazione dell'oro.

Enki che significa "Signore della Terra", insieme al suo popolo proveniente da Nibiru, gli Annunaki, si concentrarono sull'estrazione dell'oro dalle miniere dell'AB.ZU che corrisponde all'Africa Sudorientale. In quel luogo, il Dio Enki in persona, ebbe l'occasione di imbattersi in degli ominidi primitivi. Dato che gli Annunaki erano troppo affaticati dall'estrazione dell'oro il Dio Enki pensò ad una soluzione.

Anello mancante ed evoluzione

Imbattendosi in quegli ominidi ebbe l'idea di utilizzarli come manodopera per l'estazione mineraria. Così il Dio Enki, che era anche un abile scienziato, decise di modificare l'evoluzione attraverso l'ingegneria genetica. Da questo esperimento nacque Adamo che letteralmente significa "colui che è della Terra".

Quindi Adamo non è altro che il primo vero uomo ad essere stato creato dagli Annunaki. Ma c'era un problema, Adamo era un ibrido e quindi impossibilitato alla procreazione. Ma Enki ovviamente aveva una soluzione a tutto questo. Nel racconto biblico dedicato ad Adamo ed Eva sono incluse le testimonianze che affermano la seconda manipolazione.

Il Dio quindi avrebbe aggiunto i geni cromosomici utili alla riproduzione sessuale.

Eredità e testi antichi

L'abile scienziato decise di lasciare testimonianza della storia degli Annunaki a due dei suoi figli, Marduk e Ningishzidda che corrispondono agli dèi egizi Ra e Thoth. Ma non si accontentò solo di questo, il Dio Enki decise di lasciare sulla Terra una testimonianza più concreta. Scelse alcuni scribi destinati a raccontare al genere umano "i segreti degli dèi". Questi scribi furono Adpa, forse figlio dello stesso Enki e di una donna terrestre (ricorda molto l'atteggiamento di Zeus quando si accoppia con donne terrestri che danno alla luce i semidèi) ed Enmeduranki, che pare corrisponda all'Enoch biblico.

Il primo fu l'autore del libro conosciuto come "Scritti riguardo al tempo", uno dei primi libri perduti. Mentre le testimonianze del secondo scriba sono probabilmente all'interno del vangelo apocrifo "Libro di Enoch".

Studio sulle tavolette sumere

Zecharia Sitchin fu uno dei primi a studiare le tavolette d'argilla sumere e non solo. Riunì una vastissima quantità di scritture antiche sparse in tutto il mondo. Molti libri e testimonianze scritte furono perdute, per esempio durante l'incendio della grande Biblioteca di Alessandria, dentro la quale erano conservati testi di ogni genere come tavolette d'argilla, papiri, pietre, pergamene, ecc.

Ma una cosa è certa, i sumeri furono i primi in assoluto a mettere per iscritto gli annali e tutti i racconti relativi agli dèi.

Da questi scritti, che sono i più antichi, gli Ebrei appresero la storia della Creazione, la storia del Diluvio Universale, la storia relativa alla Torre di Babele e le storie delle guerre e degli amori tra gli dèi. Da questi scritti studiarono anche i Greci, gli Ittiti, i Cananiti, i Persiani e gli Indoeuropei. Quindi tutte le storie e le religioni del mondo in realtà provengono da una sola ed unica storia, quella degli Annunaki.