La romania magari non è molto ben vista, ma è un Paese simpatico, simile per certi versi all'Italia, e dotato di grandi attrazioni come le Foci del Danubio. Si parte magari intimoriti, perché purtroppo alcuni immigrati rumeni in Italia non lasciano un buon ricordo di sé, ma si torna avendo imparato la guida a memoria, con le storie di Dracula e quelle più moderne di Nicolae Ceausescu e della sua pretesa che Bucarest discendesse direttamente da Roma.

Il ricorrente mito di Dracula

Un'ottima prima tappa può essere Oradea. In questa cittadina transilvana di confine gli hotel sono ottimi.

Ce n'è perfino uno che ha uno spazio bar in camera come quello di certe scene da film degli anni '40. E si può iniziare a immedesimarsi sia con città graziose, piene di fontanelle con i giochi d'acqua, sia con il cibo, semplice, nutriente e gustoso come la ciorba de burtas, una sorta di zuppa aromatizzata con il lardo che va molto di moda in Romania.

Quindi conviene proseguire per Bistrita (pron. Bistritza), la città dalle buffe case che sembrano quelle del grande puffo, dove il protagonista del Dracula di Bram Stoker inizia il suo viaggio. Di notte si sente veramente ululare. Non sono i lupi, ma i cani randagi della Romania, presenti ovunque e che, nel caso diventino molesti, si possono scacciare fingendo di raccogliere qualcosa da terra.

Questa cittadina è deliziosa, da girare di giorno piuttosto che la sera, ma comunque ricca di attrattive. Vicino c'è uno dei castelli attribuiti al conte Vlad, il sadico nobile che nella leggenda divenne Dracula, un'attrazione turistica, che però fa trascorrere una mattinata piacevole (a meno che non si soffra di cuore, visto che viene proposto un percorso al buio nelle segrete di un castello per avvicinarsi all'antieroe stokeriano arrivando quasi a conoscerlo di persona).

Bei borgi medioevali

Da Bistrita si può prendere il treno per Sighisoara, diversa dalla Timisoara della rivoluzione contro Ceausescu. Anche qui è presente il mito di Dracula e si può dormire in una stanza che si dice fosse stata occupata da lui e dalla sua fidanzata. Questa cittadina è un centro urbano medievale rimasto intatto da 1000 anni, molto carina.

Nella piazza centrale ha sede un'associazione religiosa americana che organizza dei tour, ad esempio anche per visitare il quartiere rom della città. A differenza che in Italia, in Romania i rom sono integrati e ci sono anche intere città di rom. In ogni caso a volte sono proprio loro a fornire informazioni al turista quando si trova sperduto in qualche stazione del Paese.

Dopo Sighisoara si può visitare La Brasov, una città che un tempo era al confine tra gli imperi germanici europei e l'Impero Ottomano. La principale attrazione di Brasov (pron. Brasciòv), è la cosiddetta Biserica negra, la basilica annerita da un incendio del 1600. Si tratta di una chiesa protestante, ma straordinariamente ricca negli arredi, perché tutti i mercanti portavano tappeti indietro dai loro viaggi in Oriente e pensavano di ornarvi la chiesa.

Le foci del Danubio

A questo punto si può partire per Tulcea e Costanza, le città alle foci del Mar Nero, visitabili in barca in una bella visita che prevede anche un pranzo a bordo. Qui gli hotel sono comodi, e il sole è intenso. Insomma ci si abbronza e bisogna stare attenti a non scottarsi. Nella skyline di Tulcea ci sono anche alcune moschee. Dracula partì dal porto di Costanza per raggiungere l'Inghilterra.

Infine, vale la pena una breve visita a Bucarest. Qui conviene tenere gli occhi aperti effettivamente perché ci sono delle facce patibolari in mezzo alla stazione di Bucarest, e alcune zone della città sono abbandonate. Se però si sta sempre sul grande asse con cui la città socialista aspirava a emulare Parigi, si possono visitare ad esempio il Museo della civiltà contadina che è molto suggestivo, e il quartiere dei diplomatici. Un viaggio di tre settimane comprende di visitare appieno un Paese giudicato poco accogliente a torto, e sicuramente affascinante!